In una frase, è “la storia della Fiorentina“!

Il 1 aprile 1954 nasceva “il ragazzo che giocava guardando le stelle“, il Capitano, l’Unico 10: Giancarlo Antognoni, per i tifosi viola “Antonio”.
Oggi dirigente della Fiorentina, Antognoni ha segnato un’epoca in viola ed è stata una delle poche vere bandiere rimaste sempre legate ai colori viola. Ci aveva provato, la Juventus, a portarlo in bianconero. Ma non ci è mai riuscita.

Oggi “Antonio” compie 67 anni e ha rilasciato una lunga intervista:

Quando sono arrivato alla Fiorentina ero legato a Roggi, Guerini e quei giocatori che avevano la mia età. Con Roggi ho anche diviso l’appartamento quando sono arrivato a Firenze. Eravamo 4 o 5 giovani interessanti in quella squadra, Guerini, Roggi, Desolati, Caso. Poi sono arrivati gli stranieri, Passarella e Bertoni.

In campo ci divertivamo, negli anni 70 avevamo un tipo di squadra, dopo il 1980 abbiamo sfiorato lo scudetto. Avevamo una bella squadra con Graziani, Bertoni, Passarella, Pecci.

Sono sempre voluto rimanere a Firenze, nonostante le proposte che mi arrivavano. Perché con i tifosi c’era un rapporto speciale, loro mi trascinavano. Nel ’78 mi voleva la Juventus, ma io rifiutai. nel 1980 mi voleva la Roma, andai a cena col presidente Viola e gli dissi di no. Ero troppo legato a Firenze.

Il mio legame con Firenze era fortissimo, iniziato appena sono arrivato. Sono rimasto qui perchè sono sempre stato bene, non sono mai stato criticato quando uscivo. Mi perdonavano anche quando giocavo male, ma era difficile che giocassi male eh! (ride, ndr). Perché il mio impegno non è mai mancato, ero sempre ‘Antognoni” per loro. Anche quando, nel 1977, abbiamo sfiorato la retrocessione.

Con la Fiorentina ci sono stati periodi belli e periodi brutti. Belli come l’esordio, il primo gol in maglia viola, qualche trofeo, pochi purtroppo. Come la Coppa Italia nel ’75 in finale contro il Milan. E poi la partita di addio a Firenze, fu emozionante.

Il tifoso della Fiorentina è legato ai colori, alla maglia. L’amore si tramanda di padre in figlio.  Chi ha dimostrato con i fatti di essere attaccato a questa città e a questa maglia viene sostenuto sempre.

Con i tifosi viola per me è sato un colpo di fulmine. venivano in 1000-1500 persone a vedere gli allentamenti.

I miei trofeo sono l’amore dei tifosi.

La carriera ha una durata, ma l’amore tra me e Firenze è infinito

E il nostro amore per te sarà eterno, UNICO 10!!

Per dimostrartelo riviviamo le magie di quel “ragazzo che giocava guardando le stelle”

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