Sintesi partita
Al ritorno in campo dopo la sosta invernale la Fiorentina si presenta a Marassi contro la Sampdoria per una partita che può davvero segnare la svolta dopo gli 8 risultati utili positivi consecutivi.
La Fiorentina viene infatti da un buon periodo e dai due pareggi contro Milan e Inter nei quali avrebbe sicuramente meritato di più. La Sampdoria viene invece da un periodo molto buio.
Pioli deve far fronte ad assenze importanti, Astori in difesa sostituito da Vitor Hugo, Thereau e Veretout. Il mister opta per una squadra spregiudicata, un 4-4-2 con le due punte Simeone e Babacar davanti, Chiesa ed Eysseric a centrocampo con Benassi e Badelj.
La Sampdoria parte forte dimostrando da subito la voglia di vincere la partita. La Fiorentina nei primi minuti sta bene in campo e prova a mettere a sua volta in difficoltà i blucerchiati.
FIn quando, al 30′ succede il patatrac. Pezzella, fino ad oggi uno dei migliori della squadra, si perde Quagliarella in area. L’ex viola ha il tempo di girarsi e far partire un diagonale che batte Sportiello per il vantaggio Samp. Gravissima la complicità del difensore argentino su Quagliarella.
Da questo momento in poi la Fiorentina si scioglie e in campo rimarrà solo la Sampdoria. Unica occasione sui piedi di Babacar che incredibilmente calcia fuori davanti alla porta. La speranza è di vedere una squadra diversa nella ripresa. Ma è vana. Perchè è un monologo blucerchiato.
Pioli prova a correre ai ripari, toglie un inguardabile Eysseric per Saponara. Ma cambierà molto poco.
Al 60′ Quagliarella fa il bis. Altra dormita della difesa viola e l’attaccante blucerchiato punisce i ragazzi di Pioli. La Fiorentina è completamente assente, diventa perfino difficile trovare un colpevole in campo. Nessuna voglia di lottare, nessun mordente, come fosse una partita senza alcun significato.
La Sampdoria invece è squadra, vuole vincerla a tutti i costi e al 68′ la chiude ancora Quagliarella. 3-0 e per la Fiorentina resta solo la vergogna per una delle sue peggiori prestazioni in campo.
Serve a poco il gol “bandiera” di Sanchez all’80’. Si chiude con una sconfitta tanto netta quanto meritata.
Davvero troppo poco questa Fiorentina.
LA PARTITA A MODO MIO
“Troppo brutta per essere vera”, mi verrebbe da dire. Se non fosse che parlando di Fiorentina questa frase, in questa stagione, pare perfino inflazionata. Alla vigilia Pioli diceva che questa partita era importante ma non decisiva. E magari davvero non lo è. Perchè la squadra vista oggi (e purtroppo non solo oggi) fatico a credere che possa veramente ritagliarsi un posto in Europa League. Anche perchè, per puntare a fare una figura almeno decente in Europa, serve un programma serio che in questo momento nella Fiorentina, intesa come Società, proprio non c’è.
E l’assenteismo societario si rispecchia in pieno con quello visto (o meglio dire non visto) oggi in campo.
La Sampdoria voleva vincere a tutti i costi questa partita. La Fiorentina no. E dire che erano partiti pure piuttosto bene, cercando di ribattere colpo su colpo ai blucerchiati almeno fino al gol del vantaggio del “vecchietto” Quagliarella. Che qualche rimpianto dovrebbe pure averlo lasciato. Dopo il vantaggio sampdoriano la Fiorentina si è sciolta come neve al sole. Inesistente. Quasi inguardabile. Tanto che alla fine non ti viene neanche la voglia di arrabbiarti.
Perchè ti rendi conto che i limiti tecnici di alcuni (troppi) giocatori viola sono talmente evidenti che quasi ti chiedi come abbiamo fatto a fare tante partite eccellenti come contro Napoli, Lazio, Milan e Inter.
Eppure prima della sosta la squadra girava bene. Correva, lottava, seppur raccogliendo molto meno del meritato.
Oggi era una partita da vincere punto e basta. Ed è arrivata la sconfitta più pesante. Male tutti. Malissimo Pezzella (colpevole sul primo gol di Quagliarella), malissimo il solito Babacar (credo che il momento che cambi aria sia arrivato da tempo), malissimo anche Eysseric. Male tutti gli altri.
E, devo dirlo, male anche Pioli. Perchè molti giocatori non giocano nel loro ruolo e spesso anche il mister sembra davvero non sapere da che parte rifarsi per dare un gioco a questa squadra.
Che adesso è tornata pienamente in quel “limbo” che tanto aveva faticato per lasciarsi alle spalle. Speriamo per poco. Ma più che un “risveglio” della squadra servirebbe un “risveglio” societario. Perchè temo che la pazienza, nei tifosi, sia vicina alla scadenza.