La Salernitana ha ottenuto la promozione in Serie A dopo 22 anni dalla sua ultima retrocessione dalla massima serie.

Grazie anche all’aiuto di tanti giocatori che hanno militato nella Fiorentina.

Iniziamo da Gondo, classe ’96, che è stato bomber nelel giovanili viola, scoperto dall’allora DS Corvino. E poi Leonardo Capezzi, classe 95′, che con Montella aveva fatto perfino il suo esordio in prima squadra.

Continuiamo con Francesco Di Tacchio, in viola tra il 2009 e il 2013 e Ramzi Aya.

Con la promozione in Serie A della Salernitana, il club di proprietà di Lotito, dovrà essere venduto. Per legge federale è infatti vietato che due squadre che militano nella stessa categoria abbiano la stessa proprietà. Lotito, infatti, è proprietario della Salernitana e ovviamente anche della Lazio.

La legge è chiara in tal senso, per evitare ogni possibile conflitto di ineteressi, la società dovrà essere venduta a qualcuno che non sia in alcun modo riconducibile a Lotito e con nessun grado di parentela.

La Salernitana è attualmente in mano al figlio e al cognato di Lotito, che avrà 30 giorni di tempo, dalla decretata promozione, per cedere il club. I 30 giorni partiranno dalla fine dei play off, quando sarà ufficilizzata la promozione in  Serie A.

La deadline, comunque, sarà il 30 giugno, termine ultimo per l’iscrizione delle squadre alla massima serie. Se non si risolvesse la situazione, la società rischierebbe la sospensione dei contributi federali e la non iscrizione al campionato.

Ecco cosa dice la legge federale, a proposito dei gradi di parentela che rientrano nel divieto:

Un soggetto ha una posizione di controllo di una società o associazione sportiva quando allo stesso, ai suoi parenti o affini entro il quarto grado sono riconducibili, anche indirettamente, la maggioranza dei voti di organi decisionali ovvero un’influenza dominante in ragione di partecipazioni particolarmente qualificate odi particolari vincoli contrattuali

Lotito probabilmente si sarà già mosso per tempo per risolvere la questione, senza aspettare la promozione. Ma potrebbe verificarsi anche la malaugurata ipotesi (soprattutto per i tifosi salernitani) , che non ci siano compratori.

In questo caso toccherà alla FIGC sedersi ad un tavolo e prendere in esame questa situazione paradossale, per trovare una linea di azione.

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