Ieri è scaduto il termine ultimo per presentare le proposte di partecipazione al bando per l’assegnazione dei lavori di restyling allo stadio di Firenze Artemio Franchi.
L’asta, come tutti ormai sanno, è andata deserta. Nessuna azienda si è assunta il rischio di vincere il bando, Il Tirreno nomina tra queste tre grandi gruppi, Webuild, Rde e Pizzarotti.
La paura più grande, oltre al fatto di dover realizzare i lavori con un budget decisamente più basso rispetto al preventivato, è stata quella di non riuscire a terminare i lavori entro il 2026, per non incorrere in pesanti penali.
La situzione è attualmente in stallo, il sindaco di Firenze ha annunciato che farà ricorso al Tar, il governo attuale (parole della Meloni) si è tirato fuori dalle responsabilità delle “promesse” economiche fatte dal governo precedente. Ora toccherà a Nardella trovare un Piano B, col rischio di lasciare tra pochi mesi la “patata bollente” in mano al nuovo sindaco (Nardella è a fine mandato).
E nel mezzo la Fiorentina, che dopo anni di promesse, chiacchiere e di fuffa, ancora oggi si ritrova a giocare in uno stadio fatiscente e senza prospettive per il futuro immediato.
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