Sintesi partita
La Fiorentina si presentava a Cagliari per tenere accessa la fiamma della speranza in chiave Europa, per non relegare tutto alla partita di ritorno di Coppa Italia, peraltro difficile da raddrizzare dopo il 3-3 casalingo dell’andata.
E soprattutto per non dover dire “addio” al campionato già nel mese di marzo.
Pioli sceglie di mandare in campo Noorgard, davanti il tridente Chiesa-Mirallas-Muriel, tra i pali ancora Terracciano.
Fiorentina (4-3-3): Terracciano; Milenkovic, Pezzella, Ceccherini, Biraghi; Norgaard, Benassi, Gerson; Chiesa, Mirallas, Muriel. All.: Pioli.
La sintesi della partita
Parte subito malissimo la Fiorentina, messa alle corde dal Cagliari. Già dopo 3 minuti ai sardi viene annullato un gol per una papera clamorosa di Ceccherini che restituisce malissimo il pallone a Terracciano con Joao Pedro che insacca a porta vuota. Ma il gol viene annullato perchè il brasiliano era entrato in area prima che il pallone uscisse.
Scampato il pericolo la Fiorentina, che nel primo tempo gioca anche in favore di vento, prova timidamente a reagire. Troppo timidamente.
La più grande emozione arriva al Minuto 13, con giocatori e perfino arbitro che si fermano per applaudire l’immagine di Davide Astori sul maxischermo.
La partita si dimostra di basso livello, con il Cagliari più intraprendente e la Fiorentina che sembra sulle gambe. Chiesa molto nervoso se la prende spesso con i compagni, ma la sua condizione fisica appare lontanissima dalla migliore.
Al 26 Cacciatore fa partire un sinistro violentissimo che mette in netta difficoltà Terracciano. E’ la prima palla gol della partita. In campo sembra esserci solo il Cagliari, con i Viola incapaci di rendersi mai pericolosi. Al 32′ ancora Cagliari vicino al gol con Pavoletti che sfiora il palo.
Bisogna aspettare il 37′ per trovare la prima (e unica) occasione del primo tempo per la Fiorentina. Cross di Biraghi, stacco di Mirallas e grandissima parata di Cragno.
Il primo tempo si chiude sullo 0-0 con una Fiorentina bruttissima.
La ripresa sarà addirittura peggio. Con il vento a sfavore, visto che nella prima parte la Fiorentina non è mai stata capace di sfruttare questo vantaggio, non tirando praticamente mai in porta.
Il secondo tempo inzia con l’assedio rossoblu. La Fiorentina sta a guardare, presa a pallonate dalla squadra di Maran. Disastrosi tutti i giocatori viola, tra questi anche Terracciano che pure aveva ben impressionato contro la Lazio. Al 51‘, infatti, da un suo disastro arriva un’altra occasione per il Cagliari sprecata da Pavoletti.
Ma passa solo un minuto e i sardi passano: Cross di Cacciatore, Joao Pedro elude la marcatura e insacca in scivolata. Cagliari meritatamente in vantaggio, Fiorentina inesistente.
Dopo due minuti, siamo al 54‘ il Cagliari trova ancora il gol con un tiro di Cigarini su punizione da centrocampo, con Terracciano a spasso furo area. Ma il gol viene giustamente annullato perchè la punizione era di seconda.
La Fiorentina è però mentalmente e fisicamente fuori dal campo. In assoluto la partita più brutta della stagione.
Pioli prova a giocare la carta Simeone al posto di Mirallas. Il Cholito ha sempre fatto bene quando è subentrato dalla panchina. Ma i problemi della Fiorentina sembrano altri e ben più gravi. Sembra aver già mollato in campionato. E questo non va assolutamente bene.
E’ sempre e solo il Cagliari a fare la partita. E al 66′ arriva anche il raddoppio. Ceppitelli batte Terracciano di testa su punizione dalla destra di Lykogiannis. Per la Fiorentina sembra finita. Nessuna reazione, nessun moto d’orgoglio. E il Cagliari rischia addirittura di dilagare (traversa di Joao Pedro al 74‘).
All’ 88′ orgoglio Fiorentina con il solito Federico Chiesa che segna e riapre (teoricamente) la partita. Ma non ci sono davvero più le forze mentali e fisiche per recuperare anche stavolta il risultato. E finisce così con una clamorosa disfatta a Cagliari e un campionato che finisce già a marzo.
La partita a modo mio
Game Over. Un disastro. Un comportamento inconcepibile. La squadra oggi non era in campo. Nè fisicamente nè mentalmente. Solo il Cagliari aveva voglia di giocare per vincerla. Male tutti, non si salva nessuno. Giocatori stanchi, atleticamente a pezzi, nervosi. Un Chiesa irriconoscibile visibilmente fuori forma che ha litigato con mezzi compagni. Un Benassi a llimite della decenza. Un Norgard imbarazzante. Un Muriel disastroso. Una difesa che ha preso oltre 20 gol solo in questo 2019. Uno Stefano Pioli che sembra non riuscire a tirare fuori nulla di buono da questa squadra. Alla fine i tifosi hanno chiesto la “testa” dell’allenatore, rilanciando le accuse alla proprietà e a Corvino. C’è da domandarsi, semmai, se davvero questa squadra occupa il posto che merita in classifica, se alcuni giocatori sono perfino strapagati (la Fiorentina, non scordiamocelo, ha il settimo monte ingaggi d’Italia!) e allora le responsabilità cadono tutte sulla “testa” di Corvino oppure se questa squadra ha delle qualità che l’allenatore non è mai riuscito a scovare. C’è da capire, anche, se davvero il mister ha in mano le redini di questa squadra come lui dice di avere. Dopo le esternazioni a seguito della partita con la Lazio (“a fine stagione comunicherò la mia decisione”) si è sollevato un polverone e si è cominciato a pensare già al dopo Pioli. Questo può aver destabilizzato lo spogliatoio, infatti stasera Pioli è tornato (almeno in parte) sui suoi passi. Affermando che a fine stagione “metterà sul piatto le sue condizioni” alla proprietà. Quello che resta è un’altra stagione fallimentare. Con quella distanza siderale dall’Europa (e sarebbe già il terzo anno che la Fiorentina resterebbe fuori dalle coppe). Quello che resta è un campionato che, ad oggi, dice 28 partite con sole 8 vittorie e 37 punti (poco più di un punto a partita). Quello che resta sono i tifosi, encomiabili ad ogni partita, che devono subire ancora una volta l’umiliazione di un ampionato già finito a marzo. Resta poco e nulla, a tirar le somme. Solo quella partita di aprile, quel ritorno di Coppa Italia a Bergamo, l’unica partita che potrebbe risollevare le sorti di un altro campionato anonimo della Fiorentina. Una partita, a dire il vero, che se giocata oggi, nelle condizioni in cui versa attualmente la squadra, rischierebbe di diventare un’altra pesante umiliazione per Firenze e i suoi tifosi. La sosta arriva propizia, il tempo per recuperare almeno in vista di questa partita c’è. Con Pioli o senza Pioli? Conoscendo i Della Valle, la domanda no si pone nemmeno. Il tempo perchè un nuovo allenatore possa conoscere la squadra ci sarebbe, ma la domanda è: quale allenatore? Un traghettatore? Chi ci sarebbe disponibile oggi che possa essere anche quello giusto per il futuro? I Della Valle, in ogni caso, sono di nuovo sulla graticola. Dovranno dare risposte convincenti alla città o stavolta il rapporto potrebbe definitivamente diventare irrecuperabile.
Sempre Forza Fiorentina