Riportiamo una parte della lunga intervista rilasciata dal bomber viola Dusan Vlahovic a Politika.rs, in cui si parla anche di Fiorentina e in qualche modo del suo futuro:
“Posso dire di essere riuscito in tutto quello ch efinora mi ero prefissato. Ma sono uno che vuole sempre di più, non mi accontento mai. Il record con Ronaldo? Forse avrei potuto fare anche di più ma resta un onore aver affiancato un giocatore del genere. Quello che mi guida è il lavoro, nel calcio come nella vita. Ogni grande sforzo ti ripaga sempre e ti porta risultati. Tutto dipende da come lavori, da come ti comporti in allenamento e sul campo. Ho una grande motivazione quando sono in campo, so che chi è determinato può e deve avere successo. La chiave del mio successo è stata quando ho capito che tutto dipendeva da me. Prandelli? Tutte le migliori virtù umane sono raccolte in quell’uomo. Non ci sono parole per descrivere la mia gratitudine verso questo uomo merviglioso. Ci sentiamo spesso. Ricordo quando mi chiamò e mi disse che avrei avuto una possibilità. E mi disse che qualunque cosa fosse successa lui sarebbe rimasto con me. Nelle prime cinque partite non ho segnato ed è stato difficile. Ma lui mi ha rafforzato la fiducia facendomi rigorista. Poi a fine dicembre ho segnto il gol al Sassuolo, poi un altro, poi quello alla Juventus. E così è iniziato tutto. I ringraziamenti? Vanno per primo alla mia famiglia, senza di loro non avrei potuto fare niente. Nei periodi complicati, sopratutto quando un giovane si trova lontano dal suo paese, l’aiuto della famiglia è fondamentale. Senza di loro, mio padre Miloš, mia madre Gordana, mia sorella Anđela e i nonni, tutto sarebbe andato diveramente. Cosa è successo dopo il gol sbagliato in Inter-Fiorentina? Siamo andati in vantaggio a San Siro, ho avuto l’occasione per chiudere la partita. E’ successo quello che meno speravo. E’ stato il primo periodo difficile, perché le aspettative erano alte. Mi è capitato di perdere l’occasione. Quando ho preso il telefono in mano ho capito che la cosa era grave, le critiche erano tantissime. Mi sono seduto, determinato a fermare tutto. Mi sono detto che mi sbagliavo e che dovevo aggiustare le cose. Ho spento il telefono e mi sono detto che avrei sistemato tutto. Da allora ho iniziato a lavorare ancora più duramente. La pressione di essere uno dei calciatori più ricercato in Europa? Discuto di tutto coi miei genitori e coi miei manager. Ho una grande stagione alle spalle, ho fatto un passo in avanti nella mia carriera. La Fiorentina non è un piccolo club ma una grande squadra in Italia che ha tradizione, giocatori e tifosi. Tutto merita rispetto. Il mio futuro? A Firenze si sta facendo una bella storia di calcio. Abbiamo una buna squadra, grandi calciatori, grande sostegno dei tifosi. Solo Dio sa cosa potrà accadere nel prossimo periodo. Il mio desiderio è portare la Fiorentina in Europa, manca da troppo tempo. Poi non so cosa potrà succedere, vedremo. Commisso? E’ un uomo serio e un grande presidente. Sa quello che vuole in ogni momento ed è molto ambizioso. Non ho nulla contro la sua volontà, fa tutto parte del lavoro. Un compromesso col presidente? Mai dire mai. Ma attualmente sono concentrato su nuove vittorie. Obbiettivi per il 2022? Voglio che sia migliore del precedente, voglio che la Fiorenitna sia costantemente ai vertici del calcio italiano. Voglio segnare di più e diventare il migliore. Il figlio del presidente della Serbia mio manager? E’ una sciocchezza“