La notizia era nell’aria, ma non ci aspettavamo che sarebbe arrivata direttamente dalle parole del presidente viola. Commisso ha mantenuto la sua parola di essere sempre chiaro e trasparente coi tifosi viola e non ha voluto rinunciare neanche stavolta, davanti al caso forse più “spinoso” della sua gestione dopo quello legato all’addio di Federico Chiesa.
La Fiorentina perderà un altro dei suoi gioielli, ormai è cosa certa. Perchè Dusan Vlahovic non rinnoverà con la Fiorentina.
Il lungo corteggiamento, per quello che non aveva nascosto essere il suo “gioiellino”, le parole di ottimismo dopo Moena, con lo stesso giocatore che sembrava sul punto di giurare ancora amore a Firenze, niente di tutto questo è bastato. Segno di un calcio ormai ben diverso da quello di qualche anno fa, dove ancora qualcuno teneva alla propria maglia. Lo sanno ormai anche i tifosi, che non si sono più legati sentimentalmente a nessuno.
Perfino il ricchissimo PSG perderà Mbappè a fine stagione a parametro zero, lo stesso che è accaduto al Milan con Donnarumma e adesso con Kessiè, probabilmente lo stesso che potrebbe accadere perfino alla Juve con Dybala. Il calcio è ormai in mano ai giocatori e soprattutto ai loro procuratori, che ne fanno il bello e il cattivo tempo. Servirebbe una rivolta, una presa di posizione seria da parte di tutti i presidenti di Serie A e forse d’Europa. Ma il fatto è solo uno, dove una società perde ce n’è sempre un’altra che vince. Perché se da una parte c’è una società che perderà Mbappè a costo zero, dall’altra qualcuno lo acquisterà a costo zero. Ecco il punto.
Tornando alla Fiorentina, adesso la “bomba” rischia di provocare un terremoto. La società e i suoi dirigenti dovranno fare in modo che questo non accadda, ora che il “giocattolo” messo in piedi da Italiano sembra davvero funzionare. Perfino quasi a prescindere da Vlahovic, che dei suoi 4 gol nelle prime 7 giornate ne ha segnati ben 3 su rigore. Come dire, quelli li poteva segnare anche qualcun altro. Per carità, non siamo qui a fare coma “la volpe con l’uva”, Vlahovic è un attaccante di tutto rispetto, anche se deve dimostrare ancora tutto, perderlo sarà davvero un peccato perché ha le potenzialità per diventare un top player mondiale.
Quello che dispiace è che con il contratto in scadenza nel 2023 c’era comunque il tempo per trovare una soluzione che accomodasse tutti. Al limite arrivando a venderlo a fine stagione a una cifra interessante avendo ancora un anno di contratto. Cosa deciderà la Fiorentina? Difficile prevederlo.
Commisso è molto orgoglioso e sicuramente non starà a guardare mentre adesso mezza Europa proverà a mettere le mani anzitempo sul suo giocatore. Ma urge anche correre ai ripari. Improbabile che Vlahovic possa partire già gennaio, in un mercato dove raramente si sono verificati colpi mutlimilionari, tanto più in questo periodo di crisi economica anche nel calcio. Ma mai dire mai.
Più facile che il giocatore possa partire a giugno ma, nel frattempo, la Fiorentina dovrà trovare una soluzione, come ha detto lo stesso Commisso. E soprattutto che le prestazioni del serbo non risentano del “divorzio in casa”, perché attualmente l’alternativa si chiama Kokorin e con questo abbiamo detto tutto.
Adesso si vedrà di che pasta è fatta la società viola. Dovrà già muoversi per trovare un degno sostituto per la prossima estate, ma dovrebbe mettersi in casa comunque un attaccante già a gennaio. Per non rischiare di ritrovarsi con un Vlahovic col “mal di pancia” e con un Kokorin assolutamente non all’altezza. Magari decidendo di puntare, a questo punto, sull’accoppiata Berardi-Scamacca, che certo non indebolirebbe la Fiorenitna. Anzi. O puntare sul giovane Lorenzo Lucca (21 anni) che tanto sta entusiasmando a Pisa e sul cui futuro tutti sono pronti a scommettere.
L’imperativo è che la squadra resti serena sul fatto che il progetto Fiorentina vada avanti, anche senza Vlahovic, Per questo servirebbe un segnale forte già a gennaio. Perché gli equilibri mentali di una squadra, ormai lo sappiamo dal recente passato, sono molto fragili. E ritrovarsi in caduta libera è un attimo.
Senza prendere in considerazione la possibilità “tafazziana” di proporre, come qualche tifoso sta già facendo, di mandare Vlahovic in tribuna o ad allenarsi da solo. Oltre che sciococ da un punto di vista sportivo, sarebbe anche un clamoroso autogol da un punto di vista economico. No, Vlahovic deve sudare ancora più di prima e deve fare gol ancora più di prima. E poi col suo amico procuratore portare un bel po’ di soldi a Firenze. Poi medaglina e ciao, come avrebbe detto il grande Ciuffi.
La speranza è che, almeno stavolta, la Fiorentina abbia imparato la lezione. E che al prossimo Vlahovic su cui si decida di puntare quando ancora non è nessuno, si dica “firma qui e puntiamo su di te oppure resta pure a scaldare la panchina”.