Nonostante la storica rivalità, sono molti gli affari conclusi tra Juventus e Fiorentina negli ultimi decenni. Si va dalla cessione di Roberto Baggio agli Agnelli da parte dei Pontello per poco più di 12 milioni, trasferimento che aprì una ferita inguaribile tra la proprietà viola e la tifoseria, con tumulti in città e la cessione della società a Mario Cecchi Gori, alle ultime super onerose cessioni, da Vlahovic per 83 milioni a Chiesa per 57 milioni, da Bernardeschi per 40 milioni al grande flop Felipe Melo per 25.

Fino a questa sessione estiva con la cessione di Moise Kean ai viola per 13 milioni più bonus, cessione che ha fatto storcere il naso più ai tifosi viola che a quelli bianconeri, per lo scarso rendimento sotto porta del giocatore.

Esiste però, nella storia degli scambi tra le due società, un altro esempio che potrebbe essere preso a paragone e che potrebbe riempire di speranze i cuori viola. Bisogna tornare indietro al 2006, quando la Juventus appena retrocessa in Serie B “a tavolino”, decise di vendere un certo Adrian Mutu alla Fiorentina per 8 milioni.

Il rumeno aveva giocato 33 partite dell’ultima stagione in bianconero, collezionando “solo” 7 gol. Non fu quindi considerato dai tifosi viola come un acquisto da strapparsi i capelli, ma sbagliavano, perchè Mutu nelle 5 stagioni successive arrivò a segnare un totale di 54 reti in 112 presenze, quasi un gol ogni 2 partite. Niente male no? Eppure arrivava a Firenze con tanti dubbi e tanti interrogativi, qualcosa di simile a quelli che hanno accompagnato l’arrivo di Kean.

Che sia un buon segnale?

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