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Il calcio inglese è avanti per tanti aspetti rispetto a quello italiano. Soprattutto per quanto riguarda l’osservanza delle regole.

Solo qualche giorno fa il Derby County, società che milita nella serie cadetta inglese, è stato penalizzato di ben 12 punti in classifica per i suoi problemi finaziari. In Italia, al contrario, squadre come Juventus e Inter non sono mai sanzionate nonostante le loro situazioni economiche disastrose. Lo stesso accade in Spagna, dove il barcellna lo scorso marzo era addirittura tecnicamente fallito, viste le passività superiori al miliardo di euro.

Un altro degli aspetti di cui si sta tanto parlando in questi giorni, è il caso Vlahovic che non vuole rinovare con la Fiorentina e il club gigliato che rischia di perderlo a parametro zero. Proprio come è successo al Milan con Donnarumma. Il potere dei procuratori, che spesso manovrano i giocatori come marionette, sta facendo molto discutere gli addetti ai lavori, come gli stessi presidenti di Serie A che rischiano capitali e allo stesso tempo di perdere i soldi investiti in giovani giocatori per la loro crescita.

In Premier questo non succede, grazie a una norma “salva parametro zero” a garanzia dei club. Durante la firma del contratto viene inserita una clausola, decisa unilateralmente dalla società e permette di rinnovare l’accordo per un ulteriore anno dopo la scadenza. Il Manchester United e il Chelsea sono tra le squadre che più utilizzano questa formula. Formula che ha permesso proprio allo United di rimandera di un anno la partenza a parametro zero di Paul Pogba.

Proprio il MIlan ha dovuto pagare un indennizzo per l’acquisto dell’attaccante Oliver Giroud e per il centrocampista Bakayoko sta trattando il prestito invece di poterli prendere a parametro zero. Questo permette loro di valorizzare ulteriormente il giocatore o di monetizzare dalla sua cessione.

L’Italia dovrebbe prendere esempio e non solo per questo.

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