La Fiorentina è alla finestra in attesa di conoscere la decisione dell’Uefa nei confronti della Juventus. Se dovesse venire estromessa dalla competizione, infatti, sarebbe la Fiorentina a subentrare, essendosi qualificata ottava in campionato.

Ma Repubblica apre un nuovo scenario, nell’ipotesi che sia invece la Juventus a rinunciare alla competizione. Una ipotesi che spaventa la Fiorentina:

“Juventus e Uefa hanno ripreso a parlare per trovare un punto di incontro. Sul tavolo di Nyon è ancora presente il procedimento aperto dal massimo organismo calcistico europeo per le “potenziali violazioni delle norme sulle licenze per club e sul fair play finanziario”. Tuttavia il canale comunicativo tra Ceferin e la nuova dirigenza bianconera è iniziato tempo fa e la scelta del club di avviare le procedure burocratiche per uscire dalla Superlega è stato solo un passaggio in un orizzonte più ampio. Non solo, perché i bianconeri hanno anche dimostrato disponibilità a non prendere parte alla prossima Conference League: una scelta che andrà inserita in un contesto più ampio e che non potrà essere autonomamente imboccata dalla Juventus.

Non partecipare alla Conference League per scelta sarebbe deleterio principalmente per il calcio italiano. Nessun altro club della medesima Federazione, infatti, sarebbe inserito nella lista delle squadre partecipanti e il coefficiente della Figc sarebbe ricalcolato di conseguenza. Ovviamente, visti i rapporti tornati sereni con la Figc, un passo indietro di questo tipo è sconsigliato: ecco perché in questi giorni si sono intensificati i rapporti con Nyon e “l’incidente diplomatico” di ieri, con l’esclusione dei bianconeri dalle partecipanti al playoff di Conference League, non è stata un’anticipazione ma, come spiegato dalla Uefa, un semplice “errore umano”. Ma che ha creato polemiche e dietrologie. Intanto le parti stanno trattando e la partecipazione alla terza coppa europea resta sub judice: non manca tanto però alla parola fine anche per questa vicenda. Nyon ha aperto lo scorso 1° dicembre il procedimento contro la Juventus sulla possibile violazione del Fair Play Finanziario.

I bianconeri raggiunsero con la Uefa, a settembre 2022 dopo il periodo del Covid, un “settlement agreement”: una sanzione ridotta da 3,5 milioni di euro al posto di 23 milioni come previsto dal regolamento. Un accordo che, dopo la condanna sportiva per le plusvalenze e il patteggiamento per la manovra stipendi, la Uefa vuole valutare, consapevole che i numeri presentati a settembre scorso sono diversi da quelli rivisti e corretti. Le sanzioni vanno dalla semplice multa fino all’esclusione dalle coppe europee per uno o più anni: l’idea della società è mettere sul piatto della bilancia la partecipazione proprio alla Conference League, competizione che avrebbe un impatto logistico e sportivo non indifferente a fronte di un ritorno economico minimo rispetto anche solo alla partecipazione all’Europa League.

Una multa o un anno di esclusione dalle coppe. Questo è il preventivo ipotizzato dai bianconeri, che stanno ristrutturando la squadra e l’area sportiva e dirigenziale e accoglierebbero senza particolari patemi la non partecipazione alla Conference League. Inoltre un solo anno di stop dalle competizioni permetterebbe di allargare enormemente lo spettro dei risultati sportivi: arrivare quarti senza poter accedere alla Champions League sarebbe una mezza delusione, sportivamente ed economicamente. Cambierebbero anche le strategie di mercato, con e senza Europa: la rosa, ad oggi, è lunghissima e diventerebbe insostenibile, dal punto di vista sportivo, in caso di esclusione. Anche se il verdetto è atteso a luglio, già nei prossimi giorni si capirà l’orientamento della Uefa: dopo il patteggiamento con la Figc, limitare i danni anche con Ceferin sarebbe una mezza vittoria per i bianconeri.”

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