Se due indizi fanno una prova, direi che di prove ne abbiamo a sufficienza per poter affermare che la Fiorentina.. ha paura di vincere!!

E’ successo ieri contro il Milan, quando la Fiorentina era riuscita a pareggiare la rete di Ibra e addirittura a passare in vantaggio. Salvo farsi recuperare dopo pochi minuti e poi soccombere all’ennesima sconfitta.

E’ successo col Parma, quando la squadra di Prandelli era riuscita a portarsi i vantaggio sui ducali per poi addirittura farsi riprendere e superare, arrivando poi al pareggio in extremis.

Ma questa tendenza ha radici più “lontane”, quando in panchina c’era ancora Iachini.

Tutto ha inizio alla seconda giornata di campionato, quando la Fiorentina affronta l’Inter a San Siro in una delle partite più belle della stagione, ma conclusa 4-3 per i nerazzurri. Fino al minuto 63, però, la Fiorentina stava vincendo per 3-2, salvo essere recuperata e superata negli ultimissimi minuti di gioco.

E ancora alla quarta giornata, quando i viola si trovano in vantaggio con lo Spezia per 2-0 dopo neanche 5 minuti, salvo farsi raggiungere dai liguri e poi concludere sul 2-2.

Insomma, questa squadra manca di personalità ma soprattutto dimostra una paura ingiustificata quando si trova in vantaggio sull’avversario. Eccesso di fiducia nei propri mezzi? No, sembra esattamente il contrario.

Questa è una Fiorentina che manca di certezze in sè stessa, ancora prima che di qualità. Lo ha dimostrato anche ieri, giocando alla pari con un Milan, seppur stanco e decimato dalle assenze ma con in campo giocatori di grande qualità, per un’ora di gioco. Fin quando si è trovata in vantaggio, poi di nuovo la paura. La paura di essere ripresi, di essere superati. Come di consueto, poi, avviene.

Eppure anche dopo il gol del vantaggio del Milan la squadra aveva tempo di reagire, certo non coadiuvata dai cambi che non riescono mai a portare maggior qualità alla squadra.

Amnesie difensive continue, giocatori che entrano e non cambiano mai la partita, insieme a quella inspiegabile paura di perdere, sono un mix devastante.

E in tutto questo qualche responsabilità ce l’ha ancora l’allenatore. Anzi, gli allenatori. Perchè Iachini prima, Prandelli adesso, spesso hanno effettuato cambi per “portare a casa il risultato”.  Come ieri, quando è stato tolto Castrovilli per inserire Venuti. O altre volte quando è subentrato Borja Valero al posto di una punta. Segnali, di paura, anche talvolta dalla panchina. Da chi dovrebbe trasferire ai ragazzi la voglia di giocarsela, la voglia di provare sempre a vincerla.

Certo, lo spettro della Serie B fa paura. Ma almeno ieri la Fiorentina aveva la possibilità di giocarsela senza aver niente da perdere, visto che il distacco dalle ultime in classifica sarebbe rimasto immutato in ogni caso. Un minimo di margine di sicurezza che avrebbe permesso di giocarsi la partita col Milan con maggior coraggio, perchè i rossoneri ieri non sembravano certo imbattibili.

Un’occasione persa? Forse. E sono già tante.

Prandelli predica equilibrio e fa bene. Ma talvolta “chi non risica non rosica”. E per questo servirebbe maggior coraggio anche da chi siede in panchina. Togliere un attaccante o un centrocampista offensivo quando sei in vantaggio, non sempre è la mossa giusta. Soprattutto con una squadra che vive nel terrore di essere recuperata. Quale messaggio arriva ad una squadra quando togli sistematicamente un giocatore offensivo per aggiungerne uno prettamente difesivo? Paura di prenderle.

Anche perchè, dati alla mano, aver effettuato cambi per “portarla a casa”, almeno finora, non ha portato a nessun risultato. Tanto vale giocarsela fino alla fine. Non avremo mai la controporva, per carità, ma ho l’impressione che con maggior coraggio, anche nei cambi, la Fiorentina difficilmente avrebbe meno punti di oggi.

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