La avevo promessa e non posso esimermi dal farla. Dopo l’estate forse più difficile della gestione Commisso, seguita alla scomparsa di Joe Barone, alla seconda finale consecutiva persa in Conference League, alla posizione in classifica che non è piaciuta a nessuno, nè ai tifosi viola che hanno contestato a fine stagione con un duro comunicato, nè alla società viola che ha chiesto scusa promettendo nuovo impegno e ambizione.

Insomma, una “Lunga estate calda” prendendo in affitto la filmografia non troppo recente.

E adesso è il momento delle valutazioni anche se, è bene dirlo, lasciano sempre il tempo che trovano, perchè indipendentemente da quello che possiamo oggi aspettarci, può venir fuori un campionato totalmente diverso. Basti pensare agli ultimi due anni del Napoli, che ha vinto lo scudetto dopo uno dei mercati più contestati della storia azzurra ed è arrivato addirittura fuori da ogni competizione europea quando tutti pensavano ad una conferma o giù di lì.

Dunque, però torniamo a noi. Saranno riusciti i nostri prodi dirigenti viola a fare un buon lavoro, almeno nelle intenzioni a regalarci in questa stagione una Fiorentina migliore di quella vista nelle ultime, magari capace di portarci a Firenze questa benedetta Conference?

Ecco il mio punto di vista.

Cominciamo col dire che il mercato appena concluso era oggettivamente il più difficile che ci potesse aspettare, considerando la netta rivoluzione a cui andavamo incontro e la necessità di doverlo fare dopo tre anni spinti al massimo sotto la gestione Italiano, dove per qualcuno abbiamo fatto molto più del dovuto visto il materiale a disposizione, per altri invece si poteva e si doveva fare comunque di più.

L’allenatore

Anno reset, dunque. A partire dalla direzione tecnica, quel cambio tra Italiano e Palladino che doveva e dovrebbe in qualche modo dare continuità, un altro allenatore giovane con idee nuove. Vero, ma scelta comunque coraggiosa. Perché se Italiano aveva poca esperienza, l’ex tecnico del Monza ne ha ancora meno. Sia in Italia che in Europa, dunque, da questo punto di vista si riparte da zero. E si riparte da zero neanche tanto nel segno della continuità, basti pensare al cambio di direzione in difesa, passando da una difesa a 4 a una difesa a 3, che non è proprio come camminare su un marciapiede o su quello opposto. E l’impatto si è visto, dal momento che tutta la difesa viola (nessuno escluso) ha collezionato più cartellini (tra gialli e rossi) in 4 partite che in un girone d’andata. Si fa per dire ovviamente, ma rende l’idea. Un gioco comunque molto più votato alla verticalizzazione, che dovrebbe permette di essere un po’ meno belli ma molto più efficaci. Qualcosa che ad oggi (ma siamo solo al 31 agosto) non si è nemmeno intravisto, sia chiaro. Per certi versi sembra di essere tornati per il momento al nulla cosmico di Iachini. Ma è ovviamente un giudizio che deve rimanere sospeso, non si può giudicare mister Palladino oggi, altrimenti ci sarebbe da mettersi le mani nei capelli. Rischiare di andare fuori con il Puskas Akademia, con un valore della rosa dieci volte inferiore a quello viola, sarebbe stata una follia, colpevolmente evitata soltanto all’ultimo calcio di rigore. Ingiustificabile, anche con una rosa non ancora al completo. Ma, come detto, c’è bisogno di tempo, lo sapevamo e dobbiamo concederlo. Senza dimenticare che siamo in Serie A e tempo ce n’è sempre poco per tutti, allenatori emergenti o affermati. Quindi anche mister Palladino, come lui stesso ha detto, deve velocizzare i suoi processi di crescita. Del resto non può dare colpa al mercato visto che ha detto chiaramente di essere in linea con i progetti societari e con le scelte sugli acquisti. Non nascondo che io avrei preferito un altro tecnico, no non si tratta di Aquilani (acerbo) e nemmeno di Sarri (non lo vedo adatto a Firenze e alla attuale proprietà viola). Fosse stato per me avrei scelto Vanoli, un allenatore che secondo me farà molto molto bene al Torino quest’anno e si è visto già nelle prime uscite. Un gioco collaudato, possesso palla veloce anche con l’ormai sempre più ricercata costruzione dal basso e difesa a 4 che sarebbe stata molto più adatta con gli attuali giocatori in rosa. Ma viva Palladino, alla lunga penso (e spero) possa comunque dire la sua a Firenze. Devo, tra l’altro ammettere una cosa. Probabilmente una parte del mio giudizio è alterata da queste prime partite, sono umano e influenzabile anche io. Ma non avrei comunque dato più di 6,5 al suo arrivo. Sperando di dargli 8 a fine stagione.

VOTO A MISTER PALLADINO: 6

I portieri

Voglio dare un giudizio a parte al reparto dei portieri rispetto al resto della difesa. Quest’anno ne abbiamo perfino troppi, visto che in rosa attualmente ci sono Terracciano, De Gea, Christensen e Martinelli oltre ad altri validi elementi della Primavera come Vannucchi e Leonardelli. La conferma di Terracciano ha dato garanzia di continuità tra i pali viola, ma l’arrivo di De Gea ha aggiunto quella classe del Campione puro. E lo si è visto nella partita di ritorno in Conference dove, senza nulla togliere a “San Pietro”, gran parte della qualificazione è merito suo. Almeno tre parate mostruose, almeno una delle quali probabilmente (non ce ne voglia) sarebbe finita in rete con Terracciano, che comunque resta portiere di fiducia. Il fatto che sia rimasto a Firenze permette di dormire tra parecchi cuscini, laggiù tra i pali. In difetto, semmai, la permanenza di Christensen, che meritava di accasarsi in un’altra squadra anche se, per quello che (non) ha fatto vedere nella passata stagione, molto del (de)merito è suo. Bene invece che sia rimasto in prima squadra il giovane Martinelli, di cui lo stesso De Gea ha detto di essere rimasto impressionato. Sotto la “guida” di uno dei numeri al mondo, non può che rappresentare il prossimo futuro viola, magari già dalla prossima stagione, come secondo o addirittura come primo.

VOTO AL REPARTO PORTIERI: 7

La difesa

E veniamo subito alla nota dolente, per me, del mercato. Il rinnovo di Martinez Quarta a fine stagione aveva fatto presagire che si sarebbe potuto costruire un reparto davvero valido, la partenza di Milenkovic ha rimesso tutto in discussione, anche se il buon Nikola, con tutto il bene che gli vogliamo, era entrano in una pericolosa involuzione rispetto al primo anno di Italiano. Era giusto, forse anche per lui, cambiare aria. Al suo posto è arrivato Marin Pongracic, con i migliori presupposti, costato addirittura più di quanto è stato venduto il serbo. Nelle prime uscite amichevoli sembrava che la scelta fosse giusta, poi il delirio, con prestazioni horror in tutte le prime uscite ufficiali, da Parma a Puskas. Non conosce la difesa a tre e questo implica del tempo per poterlo valutare. Ma perchè allora non scegliere qualcuno già pronto? Resta però un grande potenziale, speriamo che in questo caso il buongiorno non si veda dal mattino e incrociamo le dita. E’ rimasto (ed ha prolungato) Luca Ranieri, ma da quando si è preso la titolarità della difesa gigliata è diventato più presuntuoso che affidabile. Non dimentichiamoci che il gol che ha significato la sconfitta ad Atene è arrivato per un suo errore. Per lo stesso motivo Igor fu spedito via a calci nel sedere.. il buon Luca è da rivedere, anche lui non può essere questo o sarebbe un disastro. Pietro Comuzzo è un giovane interessante, alterna giocate di personalità ad altre di (ovvi) errori di gioventù. Ma finora non è stato certo il problema principale. E’ arrivato dall’Argentina Martin Moreno, ma non mi sento di poter esprimere un giudizo su questo giocatore su cui si dice un gran bene. Viene da un altro calcio, dove tra l’altro prendeva diversi gialli e rossi. Se non si regola subito potrebbe essere un disastro in questo momento con la difesa a tre ancora tutta da assestare. Avrà bisogno di ambientarsi, il problema è che non c’è tempo perchè già in Conference saremo in emergenza con tre centrali squalificati. Pare ottimo anche l’acquisto di Nicolas Valentini, ma la Fiorentina non ha voluto pagare il suo club per liberarlo subito. Arriverà a gennaio, probabilmente con diversi mesi di inattività. Serviva di più in questo reparto, almeno un altro uomo di personalità, un leader che, ad oggi, non pare esserci. Incrociando le dita su Martin Moreno. Sugli esterni ci sono da una parte Parisi e Biraghi, ma probabilmente il capitano viola sarà spostato al centro della difesa e l’ex Empoli si alternerà con Gosens che ho giudicato nel centrocampo. Dall’altra parte la Fiorentina ha resistito alle sirene inglesi per “Mike” Kayode, che non ha iniziato peraltro benissimo la stagione. Per lui sarà quella determinante, perchè dovrà dimostrare la continuità con quello di buono che ha fatto vedere nel primo anno da titolare. E questo sarà tutt’altro che facile. E poi c’è Dodò che invece è già partito molto forte e a cui mister Palladino, quest’anno, ha chiesto un certo numero di assist e di gol. Peccato, non bastava molto per fare un reparto valido.

VOTO ALLA DIFESA: 5

Il centrocampo

Questo è il reparto che è stato più di tutti rivoluzionato. Praticamente in toto. Dell’anno scorso è rimasto il solo Rolando Mandragora, coi suoi pregi (finora mostrati pochi) e i suoi difetti. Era rientrato Alessandro Bianco, ma ritenuto a ragione ancora acerbo, è stato mandato a giocare in prestito a Monza. Scelta giustissima. Sono partiti per fine prestito Arthur Melo (l’anno scorso a fasi molto alterne) e Maxime Lopez (il nulla assoluto). Sono partiti anche gli svincolati Alfred Duncan, Giacomo Bonaventura e Gaetano Castrovilli. Tolto il “Jack” fino a gennaio, che era il vero motore di questa squadra prima che le “sirene bianconere” lo facessero grippare, Duncan era utilizzato poco e nulla, anche se quando giocava si faceva rispettare. Castrovilli è stato più in infermeria che in campo, grande qualità ma mai dimostrata fino in fondo da essere considerato decisivo. Vedremo cosa farà alla Lazio, chi avrà vinto (o perso) quella che è niente più che una scommessa. E’ partito infine Sofyan Amrabat, il giocatore che a Firenze non avrebbe dovuto tornarci nemmeno per mangiare un cornetto dal Gilli e che invece ci ha messo la gamba fino al 120′ contro il Puskas, senza paura di farsi male. Ha raggiunto Mourinho in Turchia, mancherà alla Fiorentina un giocatore capace come lui di togliere palloni, ma in fase di costruzione più inutile di una macelleria in un paese di vegani? In certi momenti della partita probabilmente sì. Ma solo in “quei” certi momenti.

Veniamo adesso agli acquisti. E’ arrivato Amir Richardson, alto come un giocatore di pallacanestro, figlio di un giocatore di pallacanestro. Ma giocatore di calcio. Nel senso che nelle poche occasioni in cui ha messo finora piede in campo ne abbiamo potuto apprezzare l’eleganza e talvolta anche la personalità. Si dice che abbia una gran visione di gioco e questo ci farebbe molto piacere, ne abbiamo bisogno. Ecco, in questo caso è giusto dire che se il buongiorno si vede dal mattino….. Poi è arrivato Yacine Adli, un profilo interessante che ancora non ha dimostrato tutto il suo valore. Viene dal Milan, come De Ketelaere quando è passato all’Atalanta, la speranza è che si dimostri un altro errore in fase di cessione del Milan. I tifosi rossoneri lo rimpiangono, buon segno. E’ un altro che potrebbe e dovrebbe dare visione alla manovra viola pur non essendo una saetta in campo. Ecco, semmai con questi due acquisti abbiamo messo dentro fantasia ma un po’ troppo pochi chili. E poi ci sono gli arrivi dell’ultimo giorno. Da Edoardo Bove, pupillo di Mourinho ma fuori dal progetto De Rossi, nazionale Under 21, per cui Firenze potrebbe rappresentare l’esplosione. Profilo giovane e molto interessante, per lui si parlava di un futuro in Premier. Ottima la scelta di attendere il “last minute” per portarlo a Firenze. Magari non ha tantissime partite nelle gambe ma può portare qualità e quantità in mediana. Scelta di esperienza quella di Cataldi, è stato un punto fermo nella Lazio di Inzaghi e in quella di Sarri. Se ha la giusta motivazione credo possa fare molto comodo al centrocampo viola soprattutto quando servirà (e servirà) esperienza. Poi è arrivato Andrea Colpani dal Monza, considerato uno dei migliori della passata stagione in Serie A. Ha il vantaggio di conoscere molto bene Palladino, nelle prime uscite è apparso ancora impacciato per la preparazione, ma questo è un ragazzo che quando ritroverà la forma ideale potrà far innamorare Firenze per le sue giocate e i suoi gol. Su di lui sono molto fiducioso, perchè Palladino lo conosce molto bene e lo ha voluto a tutti i costo. Non potrà essere come Nzola con Italiano, almeno si spera. Consideriamo a centrocampo anche Robin Gosens che può giocare sia come terzino difensivo che sulla fascia in attacco, negli schemi di Palladino dovrebbe essere l’esterno di qualità da alternare a Parisi, con Biraghi che dovrebbe giocare più spesso centrale. Ma può giocare anche come esterno d’attacco portando qualità e gol alla manovra viola. Questo è un reparto davvero interessante, fosse rimasto anche Amrabat sarebbe stato da 8, ma vale comunque un giudizio molto positivo. Sono invece rimasti Antonin Barak e Sabiri. Per l’ex Verona c’è stato qualche timido tentativo gli ultimi giorni, ma servirà trovare una soluzione. Per Sabiri si cerca il trasferimento in Arabia, dove il mercato è ancora aperto. E’ stato (finalmente) mandato a giocare Gino Infantino, in modo da capire che giocatore sia. La Fiorentina ci ha provato in extremis (troppo in extremis) per Mangala del Lione, passato all’Everton e per Baturina, gioiellino della Dinamo Zagabria che mi sarebbe piaciuto da impazzire vedere in maglia viola. Per questo motivo tolgo mezzo voto alla mia valutazione sul lavoro dei dirigenti a centrocampo, una sorta di penalità per essersi “svegliati” troppo tardi su questi due profili che avevano perfino aperto alla possibilità di venire a Firenze. Se fosse arrivato uno dei due o addirittura entrambi, il mio voto al mercato del centrocampo poteva passare tranquillamente a 8 o a 9.

VOTO AL CENTROCAMPO: 7

L’attacco

Un altro reparto in cui sono stati fatti molti cambiamenti. Via il prestito Belotti, via la netta delusione Nzola. E’ rimasto Kouamè promosso come attaccante centrale, lui che negli ultimi anni con Italiano ha spaziato per tutto l’attacco. Deve dimostrare di avere ancora il fiuto del gol come a Genova, cosa che a Firenze ha fatto vedere quasi mai. Ed è rimasto ovviamente Beltran, di cui ancora non si è capito molto. Dopo la prima stagione in sordina, questa dovrebbe essere quella decisiva per capire le sue reali qualità. Per quasi tutti non si può considerare punta centrale, ma seconda punta. Nè Italiano nè Palladino giocano con due punte, da qui l’ennesimo misunderstanding tattico. E’ arrivato dalla Juventus Moise Kean, una scommessa per il momento vincente visto gli esordi in maglia viola. Che fosse un campione si sapeva, forse davvero bastava dagli fiducia. Palladino lo ha voluto fermamente e per ora vince lui. L’unica pecca, in questo mercato per l’attacco, è non avere una vera riserva di Kean, perchè nè Beltarn nè Kouamè sembrano, ad oggi, in grado di sostituirlo. In questo reparto c’è stata ovviamente anche la partenza illustre di Nico Gonzalez, il giocatore forse più importante (sulla carta) dell’intera rosa viola, ma che a Firenze non ha mai dimostrato in questi anni di poter fare la differenza. Anche lui era tra gli “spettatori non paganti” di Atene, ma in realtà a Firenze non si è mai dimostrato decisivo, soprattutto nelle partite più importanti. E spesso in infermeria. Pochissimi si sono strappati i capelli per la sua partenza. Io non sono tra questi. Al suo posto è arrivato Alfred Gudmundsson, promesso sposo (mancato) alla Fiorentina nello scorso mercato di gennaio. A parte la pendenza di un procedimento penale e il fatto di essere arrivato a Firenze infortunato, quindi non abbiamo ancora potuto vederlo in campo, le sue qualità sono indiscusse ed ha tutte le carte in regola per portare gioco e gol all’attacco gigliato, potenzialmente più dell’argentino. Ripeto, davvero peccato per il mancato arrivo di una vera riserva a Kean, in sua mancanza potrebbero essere dolori. Certo con Gudmundsson, Colpani e Gosens i gol non dovrebbero mancare, ma fosse arrivato un Lorenzo Lucca (magari) o almeno un Djuric (la Fiorentina ci ha provato ma solo l’ultimo giorno) come riserva, il voto poteva essere anche maggiore. Sono rimati dalla scorsa stagione anche Riccardo Sottil, che ha l’ultima possibilità per dimostarre il suo valore e Jonathan Ikonè che non si è riusciti a vendere, a meno che non tornino a chiederlo dall’Arabia. Il francese nelle sue prime uscite ha ancora una volta dimostrato tutta la sua poca concretezza. Ma almeno, quest’anno, sempre se dovesse restare, cosa tutt’altro che certa, non saràìebbe comunque lui un titolare. E’ rimasto (per ora) anche Brekalo che comunque, a meno di clamorosi cambiamenti, non fa parte del progetto di Palladino e gli andrà trovata una squadra nei mercati ancora aperti.

VOTO ALL’ATTACCO: 7

Conclusioni

Per coloro a cui piace fare una media delle mie valutazioni, dovrei dare un 6,5 alla campagna acquisti della Fiorentina. Ma a me non piace fare le medie, preferisco tenere i voti divisi. Perchè ci sono reparti in cui si è fatto evidentemente bene e gli sforzi è giusto riconoscerli, altri dove si è arrivati in netto ritardo e in maniera incompiuta, come in difesa dove a mio avviso le carenze sono importanti. Spero ovviamente di essere smentito. Ho manifestato anche i miei dubbi sulla scelta tecnica, a cu però auguro il meglio e di farmi ricredere. Da oggi sarà totalmente inutile criticare, servirà solo tanto tifo e tanta passione per far crescere velocemente questa squadra. Aspettando i primi risultati e rimandando ulteriori giudizi al prossimo gennaio. Ho visto degli sforzi, questo sì. Aver portato a Firenze giocatori come De Gea, come Colpani, come Gudmundsson, come Kean, ma anche “piccole scommesse” come Bove e Gosens (su cui confido molto, se fosse quello dell’Atalanta avremmo risolto gran parte dei nostri problemi…), come Adli e Richardson, non era scontato. E’ vero che sono partiti anche giocatori importanti, ma che secondo me non rimpiangeremo. C’erano tanti dubbi sul fatto che Commisso si sarebbe ancora messo in gioco. Sa chiaro, ancora tante risposte non le abbiamo. Di certo non vedo più il Rocco arzillo dei tempi di Joe Barone. Il colpo è stato micidiale e probabilmente decisivo. Non mi meraviglieri che nel prossimo futuro decida anche di vendere, considerando anche la situazione drammatica del Franchi (quando finiranno i lavori???) e l’età avanzata del patron, che non credo sia nemmeno in perfetta salute. Molti tifosi non aspettano altro, come se avessimo la certezza che il prossimo sarà migliore. Attenti .. bisogna stare molto attenti .. perchè fino a qualche settimana fa c’era chi era geloso di Saputo. Con un mercato come ha fatto quest’anno il Bologna (che ha venduto i migliori e comprato solo scommesse) a Firenze sarebbe venuto giù il mondo. Detto questo, Forza Fiorentina e Forza Palladino!! Pur con il rimpianto tutto personale per Baturina…. che a questo punto spero non diventi davvero il nuovo Modric. Posizione in classifica? Ecco, questa è una cosa che mi chiedono spesso e a cui mi sento di rispondere solo da tifoso: Scudetto!!! 😎😁

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *