Il silenzio stampa globale, deciso dalla società viola dopo la sconfitta di Sassuolo, non ci permette di capire un’eventuale presa di posizione da parte della Fiorentina al progetto Superlega.

C’è da dire che, giusto un anno fa, il presidente Commisso si era schierato apertamente contro l’eventualità della Superlega, definendola “un’idea di Agnelli e della Juventus, che dovrebbe invece pensare all’Italia, visto che il suo successo è stato determinato dai tifosi che la seguono anche dalla Sicilia e dalla Calabria.”

Inoltre, doveroso ricordare, che il patron viola ha combattuto (senza esito) una battaglia in America proprio contro l’MLS, la principale lega statunitense “a numero chiuso”, dove non sono possibili promozioni e retrocessioni e per entrarci è necessario “un invito”. Invito che Commisso non è mai riuscito a ottenere, coi suoi Cosmos.

La realtà europea potrebbe essere leggermente diversa, perché c’è un particolare di non poco conto da considerare.

Il gruppo Mediacom potrebbe entrare a far parte dei finanziatori del progetto, visto che in America i diritti tv della Superlega Europea sono molto ambiti. E questo potrebbe aprire uno spiraglio per la partecipazione della Fiorentina tra le Big d’Europa.

Ovviamente ci auguriamo che questo non accada, perché sebbene significherebbe portare la società gigliata a guadagni ad oggi impensabili, di riflesso sarebbe “la morte” del tifo viola così come lo conosciamo nella storia. Perché a Firenze, stare dalla parte di chi è più potente, non è mai piaciuto per nulla.

Una sorta di “calcio di plastica”, drogato dall’avidità economica, che proprio non ci piace.

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