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Non deve essere un periodo semplice per Dusan Vlahovic, dopo l’uscita pubblica del presidente Rocco Commisso che, di fatto, lo ha “chiuso in un angolo” nei confronti dei tifosi viola. Del resto non è un periodo semplice neanche per gli stessi tifosi viola, che in quel ragazzo arrivato a Firenze poco più che bambino ed esploso fino a scalare le vette della classifica marcatori nella scorsa stagione, avevano riposto ben più di una speranza.

Vlahovic poteva rappresentare il futuro, diventando magari il “nuovo Batistuta”. Lo stesso Commisso pensava di poter costruire una Fiorentina intorno a lui e quando si è reso conto che non era possibile, da buon “amante tradito”, ha reso pubblico il tradimento.

E’ una di quelle vicende in cui i colpevoli sono tutti e non è nessuno. E dove l’unica certezza sono le vittime: i tifosi della Fiorentina. Che pensavano (speravano) di vivere finalmente una stagione tranquilla e serena, magari con l’epilogo di una qualificazione in Europa, prima che scoppiasse la “bomba Vlahovic”.

Sia chiaro, niente è perduto, perché dopo lo scivolone di Venezia, dove già qualcuno pensava che l’ormai celeberrimo (e inflazionatissimo) “giochino” si fosse rotto, la risposta della squadra contro il Cagliari è stata a dir poco confortante.

Unico “neo” quel rigore non tirato da Vlahovic, quei fischi nel pre partita, che però hanno fatto pari con il boato del Franchi dopo il gioiello su punizione del “figliol prodigo”, che si è regalato ed ha regalato anche una prestazione globale tutt’altro che dimessa. Ha combattuto come un leone, ha fatto praticamente due gol (considerando l’assist stupendo per la volata a rete di Saponara), ha sfiorato la doppietta e la tripletta personale con due tiri al bacio che sono usciti dalla porta di un nulla.

Insomma, a parte l’imbarazzo al momento del penalty, Vlahovic ha dimostrato di esserci ancora dentro la causa viola. E quell’abbraccio con Italiano, dopo il suo gol, ne è la riprova. Come il suo entusiasmo a fine gara e perfino dopo, quando dal suo profilo Instagram è voluto tornare sulla sua prestazione ma soprattutto su quella della squadra viola.

L’attaccante serbo ha postato, infatti, sul suo profilo alcune immagini del trionfo viola, l’abbraccio della squadra, la sua incontenibile esultanza dopo il bellissimo gol, con al centro un meraviglioso Cuore Viola.

Quel Cuore Viola che forse resterà sempre dentro di lui, ovunque andrà. Quel Cuore Viola che, forse, avrebbe potuto continuare a battere nel suo petto ogni domenica sotto la Fiesole. Se solo, forse, dietro di lui ci fossero state persone diverse. Con un cuore. Anche non per forza viola.

Chissà se la storia viola è davvero finita….. io sono abituato, soprattutto nel calcio, a credere solo a ciò che vedo. E per ora non posso che vedere un ragazzo ancora col Cuore Viola. Perchè non era dovuto, tantomeno scontato.

Alessandro Mazzoni

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