Tra le prime vittime del Covid, durante la prima ondata della pandemia, c’era anche il mister viola Beppe Iachini. Che racconta la sua paura e i momenti più drammatici nel libro “Un calcio al Covid“:
“Ero a Firenze, a casa, non stavo bene. Sono stato chiuso in casa 64 giorni senza poter fare un tampone. Erano emersi dei casi positivi nella squadra, io avevo la febbre, la tosse, dolori alle ossa, non sapevo se era una normale influenza o il Covid. Ho preso la tachipirina e le gocce per la tosse, ma i sintomi continuavano. facevo fatica a respirare. Alcuni della squadra avevano fatto il tampone ed erano risultati positivi. E io ancora non sapevo cosa avessi. Sono andato avanti così per 45 giorni, non respiravo bene, una volta ho aperto la finestra per provae a prendere aria. A letto dovevo stare a pancia in giù per trovae un po’ di sollievo. Sopo 45 giorni ho fatto il tampone e sono risultato positivo. Dopo 10 giorni ero ancora positivo. Finalmente al 65° giorno sono risultato negativo. Non potevo immaginare di vivere una cosa così nel 2020. Ci sono stati tanti dubbi sulla ripartenza ma dovevamo tenere la squadra sull’attenti. Alla ripresa abbiao dovuto svolgere allenamenti individuali, poi finalmente col gruppo. E poi abbiaom fatto una bellissima cavalcata conquistando il decimo posto“