Dopo l’incontro avvenuto qualche giorno fa tra la Fiorentina e il Comune di Firenze, dove si sono gettate le basi per una proficua collaborazione tra le parti nel restyling dello stadio Artemio Franchi, ora è giunto il tempo di cercare nuove soluzioni.

L’obiettivo, comune, ma per il quale spinge soprattutto il club gigliato è di accelerare i tempi, per concludere prima del previsto 2029 (anche se nel 2026, per il Centenario, sarebbero comunque grantiti i 30.000 posti).

Si sta pensando di far “traslocare” la squadra fuori da Firenze, per alcune partite nel finale di questa stagione e per altre all’inizio della prossima, in modo da collegarle ai mesi estivi e lasciare ai lavoratori circa 6 mesi di lavori continui per recuperare tempo sulle tabelle di marcia.

Tra le ipotesi, che al momento restano tali, anche quella di chiedere alla Lega di giocare in trasferta le prime partite di calendario della prossima stagione in cui la Fiorentina dovrebbe giocare in casa per poi recuperare quelle casalinghe successivamente.

Un altro dei problemi da risolvere è quello di “dove” trasferire la squadra per le partite interne. Sempre molto difficile l’ipotesi Empoli, visto che il nuovo sindaco Mantellassi si è detto sulla stessa linea di pensiero della ex sindaca Bernini: “La mia posizione sul Castellani è sempre la stessa: non è possibile far giocare la Fiorentina nel nostro stadio per motivi di sicurezza ma anche per non sovraccaricare il quartiere“.

Scartato nettamente il Padovani, come annunciato dallo stesso dg Ferrari non più tardi di qualche settimana fa, le ipotesi in Toscana sembrano per lo più impraticabili. Come l’Armando Picchi di Livorno, che potrebbe accogliere più di 14.000 persone, ma il sindaco ha detto che “L’Armando Picchi non è disponibile. E non per una questione di campanilismi. Ma lo stadio è al momento, e lo sarà per i prossimi due anni, oggetto di importanti interventi“.

Altra ipotesi sarebbe Arezzo, dove il sindaco accetterebbe di buon grado di portare la squadra giglaita, sebbene i posti sarebbero solo circa 8.000.

Se in Toscana la situazione sembra davvero complessa, resta valida l’ipotesi Reggio Emilia, visto che il Mapei è già stato utilizzato anche dall’Atalanta durante i lavori per lo stadio di Bergamo. Resta aperta anche l’ipotesi Cesena che però dista 200 km. Più difficile Modena.

A riportarlo è La Nazione.

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