La rottura tra il Napoli (leggi Aurelio De Laurentiis) e Luciano Spalletti pare pressochè insanabile. Il tecnico toscano ha memoria di elefante e non dimenticacerti screzi avuti col patron azzurro ad inizio stagione. E poi lasciare Napoli dopo aver raggiunto l’Olimpo dello Scudetto è restare nella storia partenopea.

Aurelio De Laurentiis, dopo aver riportato il Tricolore nella terra di Maradona dopo 33 anni, adesso ha il sogno Champions, quello che non riesce a portare a termine la nemica di sempre, la Juventus.

Per provare a realizzare questo enorme sogno, solo sfiorato in questa stagione, il nomoe giusto potrebeb essere quello di Antonio Conte, “amico del presidente e del Napoli“, come ha riportato il giornalista Carlo Alvino.

Ma non c’è la volonta di cambiare la filosofia di gioco, quindi alla fine Conte non arriverà” è però la sentenza dello stesso Alvino. Che però rassicura: “Arriverà comunque un grande tecnico“.

Si dice che il patron del Napoli abbia “aperto la sua agenda” e personalmente si sia messo a contattare i papabili, come suo solito fare. Scegliere lui il condottieri, come ha sempre fatto.

Gasperini è un vecchio sogno, l’Atalanta gioca bene e questo piace al patron. Tar i due si è sfiorato il “matrimonio” prima che Mazzarri decidesse di rimanere sulla panchina del Napoli. E poi Der Zerbi ma anche Vincenzo Italiano, forse l’unico allenatore con il quale il Napoli manterrebbe in pieno la suafilosofia di gioco.

Ci sono però due aspetti da non sottovalutare. Il primo è che per vincere la Champions, oltre ad una squadra all’altezza, ci vuole un allenatore abituato a vincere e con grande esperienza europea. Cosa che Italiano non ha e lo si è visto in qualche “errorino” di percorso in questa Conference. E poi Commisso e Barone sono stati chiari, il futuro della Fiorentina è ancora nella mani di Vincenzo.

Anche se, si sa, i contratti nel calcio valgono poco e Italiano ha molti sassolini da togliersi. Per fortuna non con la dirigenza gigliata, che lo ha sempre difeso anche nei momenti più bui. E poi se arrivasse una Coppa… sarebbe di certo il Popolo Viola ad incatenarlo in riva d’Arno

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