Sono tanti (troppi) i giornal.. isti che fino a qualche settimana fa avevano come hobby quello di sparare a zero su tutto ciò che ruotava intorno al colore viola.

Non era ancora cominciato il mercato che già instillavano dubbi ora sulle intenzioni di Commisso, ora sulle capacità di Pradè, ora sulle competenze di Ferrari. E sono bastati i primi colpi del mercato per.. rincarare la dose. Dall’arrivo di Kean come “scarto della Juventus”, dove il presidente “simpatizzante” aveva fatto un enorme piacere ai bianconeri, addirittura strapagando un giocatore che non avrebbe mai segnato. A quello di De Gea, arrivato in Italia a “fare la pensione“. Dall’arrivo di Palladino, inadatto ad una squadra AMBIZIOSA (si, in maiuscolo, a sottolineare le dichiarazioni di Pradè a inizio stagione). A quello di Bove, Cataldi, Gosens, Adlì, tutti più o meno “surplus” delle rispettive squadre.

Passando dalle polemiche per lo “scambio” Milenkovic-Pongracic, all’entusiasmo per l’arrivo di Gudmundsson ma ben mitigato dalla mai capita partenza di Nico Gonzalez. Insomma, un “mercato alla disperata“.

Ma nessuno si sarebbe aspettato che dopo 12 giornate quella “banda di raccattati” si sarebbe ritrovata addirittura al secondo posto in classifica in Serie A, che quel “brocco” scartato dalla Juventus diventasse il secondo bomber della massima serie italiana e che tutti quegli altri “raccattati” dal fondo del barile diventassero strepitosi in campo.

E allora che fare? Chiedere scusa? Cospargersi la testa di cenere? O salire sul “carro dei vincitori” per poi magari saltare nuovamente giù alle prime difficoltà? Tanto, il pubblico non ha mica memoria….

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