Mentre la Digos sta visionando i filmati per risalire agli effettivi colpevoli degli insulti razzisti rivolti verso alcuni giocatori del Napoli al termine della partita di domenica, la Fiorenitna teme il pugno duro.
Il Giudice Sportivo ha ricevuto una relazione dettagliata sull’accaduto, prendendo a testimonianza anche i commentatori a bordo campo di DAZN.
La FIGC ha la volontà di mostrarsi dura contro episodi di questo, la Fiorentina richia una forta multa ma anche la chiusura del settore della Curva Fiesole con la condizionale, che diventerebbe effettiva in caso di recidiva (visto che è il primo episodio segnalato).
C’è semmai da chiedersi, oltre a condannare certamente tali ignobili episodi, perché la FIGC si “sveglia” sempre e solo quando nel mezzo c’è la Fiorentina? Quello del razzismo è un problema che riguarda tutti gli stadi, non solo (purtroppo) Firenze.
Non più tardi di qualche settimana fa, durante Atalanta-Fiorentina, i tifosi bergamaschi hanno intonato cori razzisti contro Vlahovic, adndogli ripetutamente dello “zingaro”. Ma nessun polverone si è alzato e nessun provvedimento è stato preso contro quei tifosi e contro la società Atalanta.
Il pugno duro è giusto, ma perché deve pagare sempre e solo la Fiorentina?