E’ un Rocco Commisso che parla, come solito fare, a ruota libera, quello intervistato dal Financial Times. Tanti i temi affrontati, dalle difficoltà burocratiche a fare calcio in Italia, ai soldi investiti, ai mali del calcio europeo.
Il titolo della rivista è piuttosto eloquente: “Rocco Commisso ha comprato una squadra di calcio. Da lì sono cominciati i problemi“
Il patron viola affronta il tema stadio, definendo “burocrazia di merda” quella che lo sta facendo impazzire per regalare ai tifosi viola un nuovo stadio in alternativa al Franchi. Lui che averebbe voluto recuperare lo storico stadio viola ormai fatiscente, definendolo addirittura “la cosa più brutta che sia mai stata inventata” con una storia di “due scudetti in 90 anni” riferendosi al “pacchetto” con cui gli è stato “venduto” il Franchi.
Poi la guerra agli agenti: “Che diavolo fanno?” fino all’esigenza di ribadire che “non sono uno stupido americano“. Non ha intenzione di spendere sodi all’infinito nel club viola, i suoi investimenti dovrebbero servire a rendere la Fiorentina “autosufficiente” generando introiti sufficienti a competere sia in Italia che in Europa.
Fa presente di aver speso già una fortuna per i colori viola, avendo immesso 80 milioni per le perdite, oltre a 90 milioni per il Viola Park, raggiungendo già una cifra intorno ai 340 milioni considerando l’acquisto del club.
Parla anche del turbolento rapporto con Gattuso, che avrebbe chiesto al club di “comprare giocatori ad un certo prezzo” rappresentati dal suo agente Jorge Mendes. Su Vlahovic ha ribadito che la sua agenzia pretende un compenso di 8 milioni per rinnovare il contratto al giocatore oltre ad un compenso del 10% sulla sua futura rivendita.
E poi si sofferma sui problemi del calcio italiano, dalla brutta storia delle plusvalenze che ha coinvolto soprattutto la Juventus: “Negli USA gli azionisti farebbero causa a tutti gli scorretti” ribadendo che nessuno degli attuali presidenti in Serie A, da Agnelli a Zhang possano paragonarsi a lui per la fortuna realizzata.
Parole che creeranno ulteriori polemiche, ne siamo certi, in Italia.