Calcio italiano, crisi senza fine. I numeri impietosi.

Fino agli anni 90 il nostro era il campionato più amato del mondo, qui arrivavano i campioni, quelli veri, da ogni parte del pianeta. Le nostre squadre primeggiavano in Europa, la nostra Nazionale faceva tremare chiunque.

Oggi non è più così, una crisi iniziata negli anni 2000 e che non sembra destinata a trovare una fine. Il calcio italiano ha debiti allucinanti, siamo arrivati a oltre 3 miliardi di euro, che inguiano le principali squadre, dalla Juventus, all’Inter, dal Milan alla Roma, per elencare solo i casi più evidenti.

I grandi campioni non vengono più in Italia, preferendo la Liga spagnola o la Premier inglese, addiritura accentuando sempre più l’uscita verso paesi arabi, vero spauracchio per il futuro del calcio mondiale, dove vengono pagati cifre astronomiche. E gli stessi italiani se ne vanno, ultimo esempio Tonali dal Milan al Newcastle per ben 70 milioni, ma è solo l’ultimo di tanti.

La Nazionale non si è qualificata per le ultime due edizioni dei Mondiali (Russia 2018 e Qatar 2022) segnando un record storico negativo per niente invidiabile.

Una crisi senza fine. La dimostrazione sono i diritti televisivi, nessuno si strappa più i capelli per avere le partite della nostra Serie A. La Lega si aspettava un offerta intorno al miliardo, nessuno ha superato i 600 milioni di euro. E questo va a discapito delle nostre squadre, se si pensa che da noi una neopromossa prende 25 milioni di diritti tv mentre in Premier oltre 100 milioni.

C’è bisogno di cambiamento, ma di cambiamento vero. Invece, nel nostro calcio, dove ti giri trovi sempre le stesse facce da anni e anni. La voglia di cambiare evidentemente non c’è, quindi non possiamo far altro che assistere ad un disastro annunciato.