Ecco l’intervista dopopartita riportata da Tmw a Edoardo Bove, dove affronta il tema delle “bandiere” nelle società:

Ringrazio il mister per le parole. Per me è una responsabilità positiva, averne per un giocatore è la cosa più importante. La pressione ci darà grande spinta per fare il massimo come oggi, non abbiamo mollato di un centimetro e alla fine gli episodi ci hanno premiato. Nel primo tempo siamo stati un po’ troppo lenti con la palla, nel secondo invece siamo entrati subito in ritmo e abbiamo portato a casa una partita che ci darà la spinta per un percorso migliore. Dobbiamo liberare la mente, siamo tanti ragazzi in squadra e alcuni che si conoscono da poche settimane. Alcuni meccanismi vanno imparati a memoria. A volte ci vuole più coraggio e spensieratezza. Ma quando sei sotto nel risultato non è assolutamente facile ribaltarla, soprattutto in Serie A”

Il mio ruolo preferito? A me piace giocare da mezzala in un centrocampo a tre o a due. Naturalmente a due mi sento più al centro del gioco, con più palloni toccati entri in fiducia e va sempre meglio. Anche da trequarti più avanzato come mi mette il mister è un ruolo divertente, sei più vicino alla porta e puoi fare gol. Io mi metto a disposizione, proprio perché siamo tanti nuovi avere la più grande duttilità possibile è comunque una qualità

Non è vero che io e Cataldi non siamo riusciti a imporci a Roma… Oggi abbiamo visto come i tifosi della Lazio hanno accolto Danilo, non è scontato. Il fatto che lui abbia lasciato qualcosa nel ricordo dei tifosi è la cosa più importante. Danilo è quello con cui sono stato di più in questo periodo, stiamo cercando casa e siamo in albergo insieme. Sappiamo entrambi cosa si prova, ma bisogna focalizzarsi su cosa abbiamo lasciato alla piazza dalla quale ce ne siamo andati e non è scontato. Soprattutto nel calcio di oggi. Si dice che non ci sono più bandiere e non è solo colpa dei giocatori, la cosa mi fa ridere perché le società guardano ai loro interessi senza scrupoli. Questo ha portato me e Danilo ad andare, non eravamo più al centro: nulla di male, ne prendi atto. Qui ci siamo sentiti subito a casa.

Se questa vittoria rappresenta la svolta? Sicuramente è una partita importante, non fare punti oggi sarebbe stato un problema. Focalizziamoci però sul come e sullo spirito. C’è da migliorare, naturale, individualmente e sulla tattica, ma sono due settimane che ci lavoriamo e la cosa che non deve mancare è l’attaccamento alla partita. Mai disunirci, c’è sempre tempo per riprendere le partite. Se ognuno di noi ha questo spirito diventa tutto più semplice”

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