Se non si parlasse (ancora) di Mario Balotelli la notizia farebbe pure sorridere. Ma questo ragazzo sorridere ormai non fa più da tempo. Forse più tenerezza, forse in qualche caso pena. Spesso rabbia, per un giocatore con la fortuna di essere arrivato e di aver buttato via così una carriera.

La sua avventura col Sion, tanto per cambiare, è finita nel peggiore dei modi. Col presidente che “accusa” di buttare i soldi a chi se lo prende. Pochissimi i gol messi a segno e una retrocessione che ha convinto il patron a stracciare il suo contratto.

E poi quell’episodio risalente allo scorso febbraio, con la rissa e il pugno al ds Barthelemy Constantin. I due si erano infiltrati ad una festa, vestiti da personaggio della Casa di carta e da Pikachu. Quando sono stati scoperti, i presenti hanno tentato di fotografarli e a quel punto è scoppiata una rissa con SuperMario che ha sferrato addirittura un pugno al ds travestito da Pokemon.

Il ds si è presentato allo stadio qualche giorno dopo con l’occhio nero mentre sugli spalti veniva bruciata una maglia dell’attaccante italiano, il punto più basso della sua stagione ma forse non quello della sua carriera. Che sembra sprofondare sempre più verso il nulla.

Tanto che il presidente del Sion ha detto alla rivista Blick: “Questo ragazzo crede che le regole che governano un gruppo siano fatte per gli altri e non per lui. Se gli agenti sono interessati a piazzarlo in un Paese che non apprezza i soldi tanto quanto noi, forse presto giocherà di nuovo. O forse no. E forse è meglio così

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