Sono passati ben 30 anni da quel 6 aprile 1991, quando Roberto Baggio col suo gesto dimostrò tutto il suo amore ai tifosi viola.

Il “Divin Codino” era diventato l’idolo indiscusso del popolo gigliato, con le sue magie in campo aveva conquistato grandi e piccini. E aveva giurato eterna fedeltà ai colori viola.

Ma quell’estate del 1990 qualcosa andò storto, i Pontello trovarono l’acordo con la nemica storica Juventus per il trasferimento del campione vicentino scatenando l’ira di una intera città.
Ci furono contestazioni molto pesanti contro la proprietà viola, che portarono anche a guerriglie urbane e arresti.

Baggio fu “costretto” a passare in bianconero, ma il suo amore per Firenze e per i suoi tifosi era ancora forte dentro al suo cuore. Il dolore più grande fu proprio tornare in quello stadio che aveva vissuto le sue magie con la maglia bianconera, un dolore lancinante sia per lui che per i suoi ex tifosi.

In quella partita, giocata appunto il 6 aprile di 30 anni fa,  Roby si rifiutò di tirare un calcio di rigore per la Juventus, sul dischetto si presentò De Agostini, che fu ipnotizzato dal portiere viola Gianmatteo Mareggini. Che ricorda così quell’episodio: “Sarebbe stato molto più difficile parare un rigore a Roberto Baggio e quel suo gesto dimostrà che era ancora legatissimo a Firenze“.

Per la cronaca la partita finì 1-0 per la Fiorentina e quel rigore sbagliato e non tirato da Baggio si rivelò decisivo, fu l’ultimo “regalo” del Divino alla sua Firenze.

L’allenatore della Juventus di quella partita era “Gigi” Maifredi e fornisce una versione diversa, ma molto meno veritiera: “Roberto si era sempre allenato con Mareggini e temeva che gli potesse parare il rigore“.

Dopo il rifiuto di calciare il penalty, l’episodio più lampante fu quello in cui Roby, poco dopo, raccolse una sciarpa viola lanciata da un tifoso e se la portò via. L’allenatore afferma anche che il “Divin Codino” non avrebbe voluto mai lasciare Firenze e che avrebbe fatto di tutto per tornarci.

Lo stesso Bruno Pizzul, commentatore di quella partita, rimase molto sorpreso di quel gesto, ancora più eloquente del rifiuto di battere il rigore.

Stefano Sartoni, “i’ Passarella” storico leader del Collettivo Autonomo Viola, ricorda la stupenda coreografia con i monumenti di Firenze proprio in omaggio a Roby Baggio.

Riviviamo quella giornata storica per Firenze e per Roberto Baggio, apoteosi di un amore infinito. I soldi avevano comprato i piedi del “Divino” ma non il suo cuore viola.

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