“Happy birthday mr. President“, così avrebbe cantato Marilyn Monroe.
Che sia il compleanno che Rocco Commisso si aspettava, o almeno che sperava, lo possiamo mettere tranquillamente in dubbio.
Perchè probabilmente neanche lui si aspettava un calo della sua Fiorentina a questi livelli, soprattutto dopo l’incoraggiante avvio di campionato.
La disfatta di Cagliari e la pesante sconfitta a Verona (solo grazie a diversi interventi di Dragowski, in assoluto il migliore in campo, è stato evitato un altro risultato ben più pesante) hanno riaperto vecchie ferite in casa viola.
Una su tutte, la questione allenatore. Mai veramente amato dalla tifoseria e forse neanche dal Presidente, che se lo è ritrovato come “pacco regalo” della gestione Della Valle e altamente caldeggiato dal Direttore Sportivo Pradè.
Lo stesso DS viola ieri, dopo la partita, ha parlato di “ridimensionamento”. In relatà, bisognerebbe chiedergli da cosa, visto che lui stesso ha sempre parlato di “anno di transizione” e di una squadra “senza obbiettivi predefiniti”.
E forse questo è il vero problema di questa squadra. Un alibi che si poteva evitare. Perchè nessuno al mondo può permettersi di fare bene qualcosa, qualsiasi cosa, senza porsi un obbiettivo.
Il Presidente del “Fast fast fast”, ne siamo certi, non sarà certo contento di questa situazione. Di una squadra che lui ha sempre elogiato quando ha dato buoni segnali in campo, ma che ha anche “affettuosamente bacchettato” quando ha notato segnali di resa immotivati.
Tra poco il Presidente tornerà a Firenze, per definire anche la questione relativa al centro sportivo.
Ma siamo sicuri che ne approfitterà, come sempre, per parlare ad allenatore e squadra. Chiederà certamente di più, a buona ragione.
Per il momento non possiamo che dirti “Happy birthay mr. President” anzi, “Tanti auguri Presidente” perché tu, come sempre ci dici, hai sangue italiano.