La Fiorentina inciampa nella seconda sconfitta stagionale, dopo quella patita in campionato a Bergamo contro l’Atalanta, arriva anche la prima delusione in Europa, sul campo dei modesti del’APOEL Nicosia.
Sia chiaro, non siamo qui assolutamente a fare drammi, per una sconfitta dopo 7 vittorie ci meteremmo tutti la firma, come ha già detto qualcuno. Tanto più che la sconfitta è arrivata forse nella partita più indolore, considerando che la Fiorentina resta ancora tra le prime 8 in classifica nel girore unico di Conference (anche se per differenza reti), posizione che comunque gli garantirebbe ancora l’accesso diretto agli ottavi di finale saltando due partite.
Quello che però siamo qui ad analizzare, senza per carità voler mettere nessuno sulla graticola, sono le scelte che ha fatto Palladino riguardo la formazione da mandare in campo. Lui a fine partita ha detto che “rifarei le stesse scelte“. Ci permetta, mister, di poter dubitare. Perchè nei giocatori mandati in campo nel primo tempo, non ha funzionato proprio nulla. Giocare in Europa non permette mai di poter fare esperimenti, questo lo sanno anche i sassi, poco importa da chi affronti. Perchè in ogni competizione ci sono squadre che seppur modeste, possono avere grande motivazione soprattutto giocando in Europa, a maggior ragione se davanti al proprio pubblico.
Palladino ha mandato in campo la seguente formazione iniziale: Terracciano; Kayode, Quarta, Moreno, Biraghi; Adli, Mandragora; Ikonè, Richardson, Parisi; Kouamè.
IL PORTIERE
Tralasciamo Terracciano, che non mi pare abbia particolari colpe sui gol e comunque ha sempre fornito prestazioni quantomeno dignitose ogni volta che è stato chiamato in causa. Possiamo tranquillamente considerarlo un degno vice di De Gea.
LA DIFESA
Kayode, Quarta, Moreno, Biraghi. Ovvero 4 giocatori che avevano giocato insieme solo la partita precedente di Conference contro The New Saints, al Franchi, contro una formazione sinceramente modesta, ma tanto modesta. E che in campionato non hanno quasi mai visto il campo, considerando che Kayode è super coperto da Dodò oltre che in una fase di involuzione importante. Confermarsi non è del resto mai così facile, nè tantomeno scontato. Quarta in difesa ha dimostrato di fare più danni della grandine, Moreno ha giocato col contagocce e certo mai mostrando chissà quali grandi doti, Biraghi… lasciamo perdere. Una difesa da incubo, come di fatto si è rivelata. E non credo che ci volesse molto a prevederlo. Non a caso i due gol subìti sono stati frutto soprattutto, come ha ammesso lo stesso Palladino, di “errori tecnici” in fase difensiva. Insomma, non ti puoi permettere di mandare in campo tutti e quattro i difensori che non giocano praticamente mai. O giocatori, come Quarta e Biraghi, che dall’inizio dell’anno hanno mostrato evidenti limiti difensivi.
IL CENTROCAMPO
Un centrocampo praticamente a due, con Mandragora e Adli. Se quest’ultimo non lo si può certo definire una “riserva”, certo non è facile brancolare nel buio. Nemmneno Mandragora in effetti sarebbe da considerare una vera riserva, visto che in campionato quando è stato bene ha sempre giocato. E a dirla tutta, non è certo da questi due giocatori che sono arrivati i problemi maggiori, Ricordando che Mandragora è soprattutto giocatore di “rottura” più che di “costruzione”.
L’ATTACCO
Un reparto di attacco bello ampio, con Parisi laterale alto, con Ikonè al lato opposto, Richardson nella “nuova vesta” di trequartista e Kouamè punta, come vice Kean. Tralasciamo i soliti problemi del vice Kean, perché ormai tutti sappiamo che Kouamè, quel ruolo, non lo può proprio fare. A prescindere dalle convinzioni del mister che tale lo considera. Non siamo alla sua altezza, ci mancherebbe, ma che il buon Christian non abbia nessuna caratteristica che lo avvicini minimante a poter essere un attaccante centrale lo capiscono anche i muri. E lo sa certamente anche Palladino. Parisi non gira, risente probabilmente del poco minutaggio in campionato e in campo si vede un “pulcino bagnato”. Richardson in quel ruolo non era un esperimento da fare ieri, pur ricordando che proprio il marocchino ha avuto una clamorosa palla gol. Ma, come dice il mister, lui è più giocatore da palleggio che da verticalizzazione. Ikonè è stato forse l’unico con la voglia di mettersi in mostra, non a caso è stato suo il gol che poteva riaprire la partita.
Se vogliamo considerare come “titolari” (non ce ne voglia Palladino), tra quelli schierati ieri dal 1′, Adlì, Richardson e mettiamoci pure Mandragora, ci sembrano obiettivamente troppi i giocatori che hanno fatto turnover. Si dice che la Fiorentina non abbia delle valide seconde linee e questo è senz’altro vero. Ma quali squadre, del livello della nostra, possono vantare ricambi all’altezza di Kean? O di Bove? O di Cataldi? o di Colpani? o dello stesso Beltran? o di Comuzzo? o di Ranieri? O di Gudmundsson anche se infortunato? Forse nessuna, a parte l’Atalanta.
Prendiamo ad esempio la Lazio di Baroni, una squadra con la quale la Fiorentina potrebbe forse giocarsela in termini di rosa. Se guardiamo le formazioni schierate dal tecnico toscano in campionato e poi in Europa League, vediamo come mai si prescinde da dei punti fermi, come Romagnoli, Guendouzi, Pedro, Zaccagni, Castellanos. Non succede praticamente mai che tutti questi stiano furoi contemporaneamente. Eppure la Lazio è terza in classifica in Serie A insieme alla Fiorentina (pure al netto degli “aiutini” arbitrali) e a punteggio pieno in Europa League.
Certo, è l’Europa League, potremmo pensare, dove si incontrato squadre come il Porto, mica come l’APOEL Nicosia. Premesso che l’APOEL ha una ottima esperienza europea, avendo giocato anche in Champions, pensare di poter giocare in Europa, con una completa “Fiorentina B”, è da pazzi.
Ho sentito tifosi dire che a gennaio bisogna vendere tutte queste “riserve inadeguate” che sono scese ieri in campo e sostituirle con giocatori “all’altezza dei titolari”. Pura follia. Perchè trovare giocatori all’altezza di Kean, di Bove, di Cataldi e di tutti quellio prima menzionati, da schierare come “riserve” è vera utopia, visto che bisognerebbe spendere altri 100 milioni.
Quando, forse, basterebbe ua gestione un poco più oculata delle riserve. Capire che Biraghi, Quarta, Moreno e Kayode, non possono in questo momento giocari tutti insieme, dovrebbe essere perfino scontato.