Tutti si augurano che non diventi la “novella dello stento”, ma la strada è quella. Molti tifosi che vanno allo stadio si sono accorti che negli ultimi tempi i lavori sembrano andare molto a rilento e adesso sembrerebbero trapelare notizie che confermerebbero proprio questa situazione.
Le aziende appaltatrici stanno trovando molte difficoltà inaspettate, sembra a causa di molta più roccia del previsto sotto la Curva Fiesole. E questo potrebbe far slittare ancora la fine dei lavori, che ad oggi sarebbero previsti per il 2029. Ricordando che c’è di mezzo anche la festa per il centenario della società gigliata, con il Comune di Firenze che aveva garantito che sarebbero stati disponibili 35.000 posti contro i circa 25.000 di oggi. Senza dimenticare che, almeno ad oggi, mancano ancora diverse coperture finanziarie.
Palazzo Vecchio ammette il nuovo problema ma dice di aver già avviato soluzioni per ovviare al problema. La Fiorentina invece è molto preoccupata: “L’amministrazione comunale sta valutando insieme alla direzione lavori e alla ditta che sta eseguendo gli interventi l’individuazione del tipo di macchina necessaria per procedere nei lavori” arriva da Piazza Signoria.
Quindi la chiara ammissione: “L’amministrazione comunale sta affrontando delle difficoltà e credo sia inutile nasconderlo: mancano le risorse, non ci sono tempi certi, e vi sono numerose complicazioni come spesso avviene per gli appalti pubblici specie per opere di tale rilievo e importanza. Sappiamo che non è il miglior progetto, non tanto per motivi estetici o architettonici perché sarà senz’altro bello, ma per le esigenze della Fiorentina come club, per i tifosi e per i residenti di Campo di Marte. Tuttavia, riteniamo che sia nostro dovere offrire tutto il sostegno possibile affinché l’opera venga completata nel minor tempo possibile. Non rinunceremo mai alla nostra azione di trasparenza nei confronti della cittadinanza, considerando l’impiego di centinaia di milioni di euro di risorse pubbliche, così come trasparenza deve esserci verso i tifosi e la società stessa. I tempi devono essere chiari per tutti“