Non passa stagione che la pay tv che ha in mano i diritti del nostro calcio, in questo caso DAZN, non aumenti i costi del canone di abbonamento. Non passa parimenti stagione che DAZN non DIMINUISCA, invece che aumentare, i servizi offerti ai clienti.

L’ultimo clamoroso esempio è accaduto proprio ieri, in Cagliari-Empoli, documentato dal giornalista Maurizio Pistocchi con un post sul suo profilo X: “26 gli spot pubblicitari tra il 1°e il 2° tempo, 0 contenuti live relativi al 1° tempo

Si parla tanto di lotta alla pirateria che, secondo la Lega Calcio, sta mettendo a repentaglio la sopravvivenza del calcio italiano. Vero, indiscutibile. Come è altrettanto vero, però, che il “prodotto calcio” , nella sua attuale confezione televisiva a pagamento, non tira più.

Canoni di abbonamento sempre più esosi, sempre meno contenuti. Questo, in sintesi, ciò che accade. E, come è ovvio che sia, sempre più disdette e sempre meno clienti. Se da una parte le presenze allo stadio sono perfino in aumento, segno che il calcio piace ancora, altrettanto non si può dire del prodotto destinato alle pay tv. Tante partite, scarsa qualità, zero contenuti di interesse al di fuori dei 90 minuti più recupero della partita.

Siamo vicini al default? Forse. Di certo, con questo andazzo, la prossima asta tra le tv a pagamento e la Lega rischia di andare deserta, con danni incalcolabili per il gioco del calcio in Italia. Da anni si parla di una tv della Lega, ma la cosa, ad oggi, sembra ancora lontana.

E intanto la barca del nostro calcio, è sempre più alla deriva, col rischio di affondare da un momento all’altro. Indipendentemente dalla pirateria.

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