Nella sua autobiografia uscita di recente, l’ex portiere viola Sebastian Frey ha raccontato parecchi aneddoti della sua carriera e in particolare della sua avventura i maglia viola.

Ecco alcuni passaggi raccontati a La Repubblica:

Una volta durante un allenamento con l’Inter mi bloccai la schiena, andai negli spogliatoi per farmi curare. Poi arrivò Paulo Sousa, non c’erano lettini liberi alora fece scendere me e mi dovetti accomodare su una sedia anche se avevo un dolore fortissimo.”

Quindi sull’arrivo a Firenze: “Fu il figlio di Diego Della Valle, che all’epoca aveva solo 5 anni, a scegliermi per la Fiorentina. Disse al padre che in porta voleva solo me. Per venire alla Fiorentina rinunciai ad un milione di ingaggio

Sugli infortuni: “Arrivarono anche i primi infortuni, il primo fu in uno scontro con Zalayeta, rimasi 4 ore in sala operatoria, mi staccarono la rotula e me la rimisero per poter ricostruire il ginocchio. Dopo l’intervento mi chiamarono in tanti, ma non Zalayeta“, Racconta anche di come dopo quel brutto infortunio entrò in un cono d’ombra dal quale riuscì a riemergere solo grazie a Roberto Baggio e al buddismo.

Quindi gli scontri con Corvino: “Fui molto chiaro con Giovanni (Branchini, ndr), dalla Fiorentina non me ne volevo andare. Alla fortuna devi andare incontro e sentivo che a Firenze avevo saldato il conto.” Ma all’ex ds Pantaleo Corvino non andava evidentemente giù quel portiere un po’ scomodo: “Chiese alla Lega di farmi 99.000 euro di multa perchè diceva che ero arrivato in ritiro sovrappeso

Infine le parole d’amore per Firenze e la maglia viola: “Ho sempre pensato che avrei chiuso la mia carriera a Firenze, volevo diventare una banciera come Antognoni.

Per concludere sul racconto del virus per il quale aveva fatto perfino testamento: “Ho cominciato a sconfiggerlo quando ho detto a me stesso che potevo farcela

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