Nell’ultima stagione, la quinta di Rocco Commisso, la Fiorentina di Vincenzo Italiano ha raggiunto per il secondo anno la finale di Conference League. Perdendola, come quella dell’anno scorso. E questo non ha fatto che aumentare la rabbia tra i tifosi, che male hanno digerito quell’ottavo posto in classifica che, ha significato è vero la terza partecipazione consecutiva alla Conference, ma che ha anche deluso per quello che .. poteva essere e non è stato.

Nell’anno dei 5 posti in Champions, dell’Europa League arrivata perfino per la settima squadra in campionato, si poteva sperare sicuramente di più. Pur considerando che la Viola, quella “benedetta” qualificazione all’Europa League che avrebbe significato uno step in avanti importante, l’ha di fatto persa per un solo punto, nei confronti della Lazio. Sarebbe bastato non aver “buttato via” anche solo una partita, ad esempio quella a Verona, o quelle con l’Empoli, o col Sassuolo, o col Lecce…. insomma, forse bastava un po’ più di attenzione anche da parte del neo tecnico del Bologna. Che, giusto dirlo, in questi tre anni ha avuto il gran merito di riportare la squadra viola a livelli superiori. Pur con una rosa forse non così pronta a grandi traguardi.

Tornando alla delusione dei tifosi, questa è poi scaturita in un duro comunicato a firma Curva Fiesole, dopo mesi e mesi di sostegno incondizionato alla squadra. Comunicato al quale la Fiorentina ha risposto, seppure in colpevole ritardo, con una conferenza stampa “vecchio stile”, come non si vedeva da un po’, con il dg Alessandro Ferrari e il ds Daniele Pradè che si sono concessi alla stampa arrivando pure a chiedere scusa, novità sotto la gestione Commisso, per gli errori evidentemente fatti nell’ultima stagione, Dagli sbagli nella ricerca dei sostituti di Vlahovic, ad un mercato di gennaio con la squadra quarta in classifica dove si poteva fare di più, a una posizione finale che la società ha dichiarato di ritenere insoddisfacente.

Insomma, forse per la prima volta da quei microfoni si sono udite le parole che davvero i tifosi volevano sentire. Anche se, quelle parole, sarebbe stato giusto sentirle anche dal patron Commisso, ancora scosso dalla perdita dell’amico-braccio destro, un colpo che deve averlo segnato nel profondo ancor più di quanto si possa immaginare, se da quel maledetto giorno Rocco non ha praticamente più parlato. E a quelle parole tutti aspettano, come è giusto che sia, i fatti.

Fatti che significano nuovi acquisti, perchè c’è una Fiorentina letteralmente da rifondare, soprattutto a centrocampo, oltre ad un attacco dove stavolta, senza sbagliare, si doveva trovare il nome giusto in grado di realizzare reti pesanti, cosa di cui dopo Vlahovic, la Fiorentina ha sempre mancato di avere. Ed ecco che il primo acquisto da parte dei dirigenti gigliati è arrivato proprio là davanti, con l’acquisto di Moise Kean dalla nemica di sempre.

Mossa che, quasi indipendentemente dalle qualità del giocatore, non è piaciuta a una parte del tifo viola, che ha accusato la dirigenza di “fare affari con il nemico”. Dimenticando che negli anni, dagli “affari col nemico” sono venuti fuori nomi come Mutu, come Miccoli, come Di Livio, come Torricelli, perfino come Trapattoni che, piaccia o meno, hanno fatto la storia della Fiorentina.

Il mercato viola, però, si è fermato qui. Anzi no, si è chiuso pure per Nicolas Valentini, nome interessante prelevato dal Boca Juniors, difensore arcigno che però, salvo sorprese, arriverà solo a gennaio. E nelle ultime ore, invece che di nuovi arrivi, si è tornati a parlare di partenze, perchè Milenkovic, il più pagato della rosa, uno dei pochi Nazionali rimasti, sta per accasarsi al Nottingham Forrest, che tra l’altro non è certo il Tottenham…

Questa operazione, che dovrebbe portare nelle casse viola circa 15 milioni, potrebbe dare finalmente il via a nuovi arrivi, che in alcuni reparti, come appunto a centrocampo, sono urgenti, visto che della scorsa stagione è rimasto solo Mandragora, a cui si potrebbero aggiungere un paio di giovani tra i quali Bianco di ritorno dal prestito. Si è parlato di Vranckx, di Thorstvedt (che il Sassuolo ha detto invece di voler tenere), di Brescianini (che però sta chiudendo con l’Ataltata), di Bove (che costa un bel po’). Di nomi ne sono stati fatti tanti, la speranza è che i dirigenti viola abbiano le idee più chiare degli “sparanomi esperti di mercato”.

Perchè la fiducia la abbiamo ancora e non significa essere “LeccaRocco”, non vediamo perché si debba mettere in dubbio una esposizione mediatica così forte da parte di un uomo che il calcio lo conosce fin troppo bene come Pradè. Lui che di “ricostruzioni” a Firenze, ne ha portata a termine, in maniera egregia, già un’altra. Certo non sono gli stessi anni, oggi il mercato è diventato ancora più complicato, con club che arrivano a chiedere 20 milioni per attaccanti che hanno fatto 7/8 gol in Serie A. Roba da manicomio. Non è certo facile lavorare in questo modo, soprattutto quando tutti sanno che hai necessità di comprare.

Ma il tempo passa inesorabile, tra un mese ci sarà la prima sfida in campionato contro la neopromossa Parma e poi la doppia sfida per accedere al girone di Conference. Appuntamenti a cui la squadra dovrà già farsi trovare pronta. Mentre, ad oggi, le mancanze sono ancora pesanti e mister Palladino non può fare il miracolo di insegnare il suo modo di fare calcio a chi… ancora non c’è.

La fiducia, lo ripetiamo, c’è. E i conti, come ha chiesto nei giorni scorsi il dg Ferrari, li faremo a fine mercato. Ci mancherebbe. Ma questa settimana dovrebbe essere quella decisiva, perchè con un Milenkovic che parte sarebbe opportuno che, insieme al sostituto che speriamo essere già in mano ai dirigenti viola, possano arrivare anche quel paio di nomi in mediana che ora servono come il pane.

Fiducia sì, ma servono anche risposte. Non per far contenti i tifosi, per carità, per il momento basterebbe far contento Palladino. Il resto, si spera, dovrebbe arrivare di conseguenza..

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