Fa paura, in casa Juve,la questione ancora aperta con la legge riguardo il caso stipendi. E si comincia con lo scaricabarile, visto che le responsabilità in questo caso possono risultate molto pesanti.
“Sapevamo del risparmio e della riduzione degli stupendi. Quando abbiamo letto gli atti, con le chat e le scritture, ci siamo molto arrabbiati” ha detto Paolo Piccatti, presidente del collegio sindacale della Juve dal 23 novembre 2009 al 29 novembre 2021, durante l’interrogatorio dello scorso 25 novembre.
Cade dalle nuvole anche in relazione alle scritture private tra il presidente Agnelli e l’allora capitano Giorgio Chiellini: “Mai vista”.
L’organo di controllo interno del club si è detto dunque all’oscuro di tutto riguardo le manovre stipendi con gli accordi con 17 giocatori: “Non eravamo a conoscenza di nulla di tutto questo. Non ci è mai stato .comunicato nulla, lo abbiamo appreso solo dagli atti. Se avessimo saputo questi fatti ci saremmo agitati“.
I pm hanno quindi chiesto a Picatti se sarebbero dovuti essere messi a conoscenza di questa manovre e la risposta è stata chiara: “Sì, certamente. Soprattutto dovevano essere eseguite e recepite in modalità totalmente differenti“.
Infine sul comportamento del cda dimissionario della Juventus: “Sono scosso e arrabbiato“