“Come nelle favole” avrebbe cantato Vasco Rossi. E quella di Borja Valero e il Centro Storico Lebowski è qualcosa di molto vicino a una favola.
Il “Sindaco” ha appena lasciato il “calcio che conta” direbbero gli esperti, ma quello pieno di milioni e ormai senza più valori, è davvero il “calcio che conta”?
Non per Uomini come Borja Valero, che ha deciso di sposare il progetto Lebowski, decidendo di scendere in Promozione per dare una mano ad un club che ha fatto dei valori umani i suoi princìpi.
Ecco il comunicato commovente del club:
“Ci saranno migliaia di persone che diranno qualsiasi cosa su Borja Valero al Lebowski.
Ci saranno entusiasmo, complimenti, critiche, frecciatine, “quanto vu gli date”, “ora dovete vincere” eccetera.
E va bene, fa parte del gioco.
Questa faccenda ha senso solo se interpretata nei modi giusti, in primis da noi soci e socie, tifose e tifosi, e ultras.
Borja al Lebowski è come se un giorno dovessimo costruire il nostro stadio e qualche genio di architettura di livello internazionale facesse il progetto, che venisse poi reso materiale dai migliori carpentieri e operai in circolazione.
È come Buffa che ci racconta.
È come se dovessimo scrivere di noi e venisse a darci una mano Irvine Welsh.
È come se dovessimo girare un documentario su di noi e venisse Elio Germano (o Niccolò Falsetti).
È come quando ci siamo gemellati con grandi tifoserie, che ci hanno aiutato a sviluppare il nostro stile di tifo.
È come quando abbiamo fatto la sagra ed è venuto Vannone a dirigere l’orchestra.
Non ci servono marchette acchiappalike, né ci servono merci di scambio per trovare nuovi soci e nuove socie.
Ci servono spiriti affini, con la voglia di mettersi in gioco.
Ci servono fuoriclasse che mettano a disposizione le capacità eccellenti di cui dispongono, in ogni ambito, per aiutarci a far meglio quello che già facciamo.
Ci servono messaggi prorompenti da spedire ai grandi padroni del calcio, e alla massa di appassionati e addetti ai lavori che dal basso, nel fango e nel silenzio, tentano ogni giorno di dare materia ai propri sogni. A chi sente nel profondo le ingiustizie e vuole ribaltare il tavolo.
Borja è un ragazzo straordinario, come lo sono molti e molte di noi che già militano da anni nel nostro movimento. L’unica differenza è che è un fottuto fenomeno col pallone fra i piedi ed è un gigantesco megafono per diffondere le nostre idee rivoluzionarie sul calcio, per il semplice fatto che sono anche le sue, e se così non fosse non saremmo qui a parlarne.
Perché certe co”se non si comprano, e a volte gli spiriti affini si incontrano.
Perché alcune cose, sul calcio e non solo, non sono riformabili, vanno proprio spazzate via e ricostruite, con l’esperienza e la minuziosità, con l’esigenza di eccellere in ogni campo. Mossi dalla forza dinamitarda della passione. Quella che ti fa pensare che forse uno come Borja Valero possa davvero decidere di unirsi a noi e fare un pezzo di strada insieme.
Stiamo alzando l’asticella, non si era capito?
I sogni migliori si fanno da svegli. È tempo di muoversi e giocarsi tutto.
Noi ci siamo.