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C’erano una volta le “bandiere” del calcio. Quei giocatori che hanno deciso di dedicare la loro carriera calcistica ad un’unica maglia.

Antognoni con la Fiorentina, Bergomi con l’Inter, Baresi e Maldini col Milan, fino a Totti con la Roma. Tutte realtà che nel calcio moderno sono destinate a non ripetersi più.
Oggi è quasi impossibile che un giocatore si leghi alla propria maglia, fosse pure la maglia del cuore. Troppi interessi economici, troppa pressione da parte dei procuratori, perchè la passione possa ancora avere il sopravvento.

L’ultimo esempio è quello di Gianluigi “Gigio” Donnarumma, che ha appena dato il suo addio al Milan. all’età di 16 anni e 8 mesi è stato il secondo portiere più giovane ad esordire in Serie A con la maglia rossonera, dopo Giuseppe Sacchi che lo supera di 13 giorni.

C’erano tutti i presupposti perché potesse diventare la “bandiera” di questa squadra, ma ancora una volta i soldi hanno avuto il sopravvento.

E pensare che il Milan gliene ha offerti anche tanti (8) ma non sono stati sufficienti per convincere il giocatore e soprattuto il suo procuratore.

Aspettando per una stagione un rinnovo mai arrivato, si è arrivti così alla definitiva rottura, ufficilizzata da chi, una bandiera del Milan, lo è stato per davvero. Il direttore generale rossonero Paolo Maldini:

Ringrazio tutti i giocatori che hann ogiocato questa splendid astagione. Gigio è stato leader e spesso capitano. Gigio non ci ha mai mancato di rispetto. Ora le strade si dividono, non posso che augurare il meglio a un ragazzo sensibile come lui

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