Divenne l’idolo dei tifosi viola dopo quella corsa forsennata sotto la curva dei tifosi viola allo stadio Friuli. Parliamo di Alberto Malesani, un allenatore che ha lasciato il segno nei cuori viola.
Malesani sostituì Ranieri sulla panchina viola nella stagione 1997/98, una vera e propria scommessa visto che il tecnico aveva fino a quel momento allenato solo in Serie B e fino a tre anni prima era impiegato in una ditta di pandori a Verona.
Si presentò subito bene ai tifosi gicliati, quando la Fiorentina di Batistuta segnò il definitivo gol del 3-2 contro l’Udinese appunto al Friuli, proprio col “Re Leone” al 93′ in mezza rovesciata. Malesani espolse di gioia e iniziò la sua corsa irrefrenabile sotto la curva dei tifosi viola che lo rese memorabile.
Malesani amava il suo 3-4-3 che divertiva tanto il pubblico fiorentino, la squadra si piazzò quinta in classifica. In quella stagione il tecnico perse quasi subito Kančelskis e si occupò del non facile inserimento di Edmundo, arrivato nel mercato invernale, che si rivelò destabilizzante per lo spogliatoio con le sue pretese di tornare in Brasile per il carnevale.
Il suo rapporto con il presidente Vittorio Cecchi Gori fu, però, tutt’altro che idilliaco. Vittorio arrivò un giorno negli spogliatoi e pretese l’inserimento di “Spadino” Robbiati. Il clima tra i due divenne esasperato, Cecchi Gori lo avrebbe voluto esonerare subito ma decise di fargli concludere la stagione.
L’anno successivo al Parma, Malesani detiene ancora un record: è stato l’ultimo allenatore italiano ad aver alzato al cielo l’allora Coppa Uefa (oggi Europa League) con i ducali.
Alla prima di campionato col Parma, Malesani fece di nuovo la corsa verso i tifosi, stavolta quelli del Parma. Una cosa che i viola non hanno mai digerito.
Oggi Malesani si confessa, con una intervista a “Specchio“:
“Adesso riconosco quali sono stati i miei errori, decisi di allenare il Verona invece di puntare in alto, quella squadra retrocesse e da lì è iniziato il mio declino. I colleghi me lo dicevano. Poi una volta Rafa Benitez mi chiese ‘Ma tu ce l’hai un procuratore?’ E io non lo avevo. Ecco, i miei sbagli sono stati proprio questi. Di amici ho quelli del mio paese, del mondo del calcio sono rimasti pochissimi, Ezio Sella e qualche giocatore. Nel calcio quando sei a un certo livello ti cercano tutti, poi spariscono. Fa parte del gioco”
Alberto Malesani non allena più, si occupa attualmente della sua azienda vinicola a tempo pieno.