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Abbiamo preso due calciatori già pronti per poterci dare una mano. Siamo a posto così“.

Con questa frase che oggi appare più oltraggiosa che coraggiosa, il DS Daniele Pradè aveva dichiarato concluso il calciomercato di gennaio.
A distanza di un mese siamo a fare (ancora) i conti con una situazione ai limiti del ridicolo.

Kevin Malcuit e Aleksandr Kokorin, i “rinforzi” di cui parlava Pradè, non solo hanno avuto bisogno di settimane di ambientamento e duro lavoro per trovare una forma sufficiente ad entrare in campo, ma a distanza di un mese appaiono ancora ai margini della squadra.

Malcuit è stato impiegato poco, ma almeno qualcosa ha lasciato intravedere. Beninteso, niente a che fare con qualcosa che possa davvero far credere di aver portato un rinforzo alla Fiorentina.

La situazione di Kokorin, invece, è paradossale. E probabilmente si sapeva.
Sasha non giocava da diverso tempo in Russia e oltretutto questa è la prima esperienza fuori patria. Insomma, solo un pazzo poteva aspettarsi che arrivasse alla Fiorentina e diventasse qualcosa tra Roberto Baggio e Shevchenko.
Kokorin finora aveva giocato solo qualche minuto contro l’Inter in una partita già compromessa e poi un altro ingresso in campo per pochi minuti. Giusto per “fare assaggiare al giocatore il nostro calcio” aveva detto Prandelli.

Ma ieri, complici anche le emergenze della squadra, Sasha ha giocato praticamente tutto il secondo tempo. Giocato, ovviamente, è un eufemismo. “Spettatore non pagante” lo avrebbero definito una volta i telecronisti.
Risultato: il giocatore è attualmente impresentabile in campo.

E sia chiaro, non buttiamo certo la croce sul ragazzo. Di certo chi lo riteneva il rinforzo per questa stagione dovrebbe quantomeno farsi vedere. Ma da uno bravo.
Vederlo in campo, correre senza una meta, guardarsi intorno senza capirci nulla, è lo specchio di questa squadra.

Eppure con la Roma la Fiorentina non ha giocato neanche una brutta partita. Nel finale ha avuto perfino un paio di occasioni per vincerla. Ma alla fine il risultato è sempre lo stesso, una distrazione difensiva e gol degli avversari.

Partita gagliarda” l’ha definita coraggiosamente Prandelli, ma i punti sono zero.

Alla luce dei risultati questa squadra è stata definita da tutti come sopravvalutata. A cui si aggiunge il problema di tanti giocatori dal futuro incerto a Firenze o addirittura già in partenza.
Per salvarsi, in Serie A, quando ti trovi nella bassa classifica, servono grinta e cuore. Non bastano i piedi buoni. Due caratteristiche che sembrano ben lontane da questa squadra.

Perfino il mister Prandelli, che si era presentato a Firenze piuttosto spavaldo (“alla fine del campionato sarete voi a chiedermi di restare” aveva detto) oggi ha paura.

Una paura che probabilmente annebbia la “vista” anche a lui. Perchè il giochino degli ultimi 10/15 minuti, quello di togliere i giocatori più offensivi per difendersi in 10, non ha praticamente mai funzionato.
Prandelli vede i fantasmi a questo punto. E noi anche. Perchè vedere in campo giocatori come Pulgar, spesso e volentieri Castrovilli, stesso discorso per Amrabat, Borja Valero, Biraghi, Milenkovic, Venuti e compagnia bella, fa pensare di assistere più ad un film di Dario Argento che a una partita di calcio.

E di questa situazione, paradossale ma probabilmente prevedibile, il Kokorin visto ieri in campo è l’immagine perfetta.

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