Fu presentato non più tardi di tre mesi come “il sostituto di Chiesa“. Parole coraggiose, quelle pronunciate dal DS viola Daniele Pradè. Che, per inciso, non trovarono conferme neanche nel diretto interessato: “Non sono il sostituto di nessuno, io sono Callejon“.
Certo, l’arrivo dello spagnolo non aveva fatto strappare i capelli a nessun tifoso, soprattutto come “sostituto di Chiesa”. Una affermazione, del resto, che potrebbe fare solo qualcuno per cui il “calcio” è solo un minerale.
Se le qualità del giocatore non sono mai state messe in dubbio, quello che preoccupava era la sua età (33 anni). Insomma, il buon Josè Maria non poteva certo essere più quello ammirato a Napoli. Altrimenti la Fiorentina non lo avrebbe trovato certo svincolato. Un altro colpo “alla Pradè“, col tentativo di vendere “pan bagnato per zuppa”.
Callejon ha dovuto fare i conti anche col covid, che lo ha tenuto fuori per un certo periodo. Iachini, che probabilmente aveva avallato il suo arrivo, non lo ha quasi mai utilizzato.
Prandelli, che ha grandissima stima dell’uomo Callejon, lo ha etichettato come “equivoco tattico”. Nel senso che nel gioco di Cesare lui non potrebbe mai trovare spazio.Il tentativo di vederlo in campo insieme a Ribery e Vlahovic, ha portato alla “disfatta di Napoli”.
Pradè, qualche tempo fa, ha provato a giustificarsi dicendo appunto che il giocatore era stato fortemente voluto da Iachini. Sarà certamente vero.
Resta il fatto che adesso Callejon, che alla Fiorentina non guadagna proprio delle “briciole”, adesso si è rivelato un peso. Soprattutto con l’arrivo di Kokorin, che sembra precludergli ogni possibilità di utilizzo. E, per un giocatore di 33 anni, vuol dire smettere di giocare.
In queste ore il suo procuratore Alessandro Moggi è a Firenze per parlare del futuro del suo assisitito. Che potrebbe avere le ultime possibilità per andare a giocare altrove. Cosa come detto tutt’altro che facile per l’ingaggio ingombrante.
Quindi, anche Callejon “bocciato”. Dopo Duncan, Lirola, Cutrone, tutti arrivati alla Fiorentina per costruire il futuro e prontamente venduti in questa finestra di mercato, anche Callejon potrebbe lasciare Firenze.
Dimostrando che Pradè, senza bisogno di aggiungere alla lista i vari Pedro (rispedito in Brasile), Pulgar (comunque ai margini della squadra), Barreca (ha visto il campo solo una volta), ha fatto più “danni” che mosse azzeccate in questo primo anno e mezzo di Fiorentina targata Commisso.
Del resto neanche lo stesso Ribery, alla fine dei conti, ha lasciato il segno più di tanto. Sono state più le partite saltate che quelle giocate, anche se sulle sue qualità nessuno discute.
Se la Fiorentina non ha certo perso soldi con l’acquisto di questi giocatori (molti arrivati a parametro zero), è altrettanto vero che non c’è stata nessuna crescita tecnica.
Ma, dice lui, ha la fiducia del presidente. Sarà veramente così?